Giocando la partita che Sacripanti aveva ben descritto in precedenza, ovvero non serve provare a frenare il gioco corri e tira avversario ma farglielo fare non al meglio, la Virtus porta a casa una vittoria dal peso specifico elevatissimo giocando una quarta frazione al limite della perfezione (12-33 di valutazione) con tanti elementi che si ergono a protagonisti, dal Taylor ispirato a Kravic padrone del ferro nell’ultimo quarto per passare da un Martin energia e non solo. Ovvio che non si possa dimenticare Punter, ma ormai per lui prestazioni da ventello con buone medie sono ordinaria amministrazione. Dosando pure i minutaggi senza trovare i protagonisti al gancio nei minuti finali, una vittoria di squadra in un campo che vedeva i propri beniamini mancare da giugno, che hanno provato a scappare nel terzo quarto senza riuscirci perché la V nera ci ha sempre creduto mettendoci anche molta testa e finendo per nascondere l’assenza pesante del capitano Qvale, mischiando le carte con un vispo Baldi Rossi in partenza, usando la zona senza eccedere e facendo pagare Cole in difesa limitandolo così offensivamente quando contava. Il dominio a rimbalzo la nota lieta in una vittoria dove la Sidigas ha perso solo 2 palloni, faticando dall’arco grazie ad una difesa attenta che ha pagato solo nella prima parte i pick & roll con Costello.
C’è Baldi Rossi al posto di Qvale, il resto non cambia, Vucinic senza Campani e Campogrande è tutto straniero con l’italo-argentino Filloy a guidare. L’attacco Virtus funziona, ma Cole da solo tiene lì i suoi con accelerazioni pazzesche. Qualche tiro senza copertura a rimbalzo lascia campo aperto ai lupi, ma la Virtus tiene con giri di cambi ad alto ritmo fin da subito. La bomba finale di M’Baye lascia le V nere davanti, 10 uomini passati in campo per Sacripanti, Sidigas in completa dipendenza da Cole. Si tira bene, molto, da 2 per entrambe le squadre sprecando pochi palloni.
Virtus a zona e Taylor che s’iscrive alla partita con 6 punti, +7, massimo di giornata. Quando Green decide di iniziare a giocare per la Sidigas tutto diventa più semplice, e la guida di Sykes per Cole coinvolge tutta la squadra, la Virtus tiene con Punter ma lascia troppo spazio nel pitturato a Costello, bravo a chiudere i pick & roll che ispira Filloy. Pasticci offensivi finali, Virtus che tiene un +2 prezioso impattando a rimbalzo con Aradori e Martin in una partita senza praticamente palle perse.
Dopo un po’ di confusione è Costello a firmare il +3 col suo gioco preferito che tanto fa male alla Virtus, Sacripanti deve fermare i giochi al 24’ sotto di 5 perché l’attacco fatica e lascia transizioni fatali. Dal -8 si riemerge con l’energia di Martin e una bomba di Aradori, il -4 è potabile per quanto visto nella frazione da 33-11 di valutazione.
La Virtus costruisce ma Avellino ora stringe maggiormente e il canestro è complesso, a parte le invenzioni di Taylor al quale risponde Cole, a lungo seduto. Il bonus speso in 3’ pesa, la sfida Taylor-Cole accende la sfida con la Virtus ancora lì, -1. La risposta continua, anche Kravic fa la voce grossa ed è sorpasso per un +5 che regge fino all’ultimo giro di lancette. La difesa tiene sulle ultime speranze irpine, ai liberi le V nere non sono perfette ma mettono quelli decisivi portando a casa una vittoria importantissima con tanti giocatori a cui ascriverla, altro segnale di peso.
Prossima partita di campionato sarà contro Cremona al PalaDozza domenica 28 ottobre ore 12:00, diretta su Eurosport Player
Sidigas Avellino-Segafredo Virtus Bologna 90-96
Parziali: 1/4 25-26 (25-26) – 2/4 21-22 (46-48) – 3/4 24-18 (70-66) – 4/4 20-30
Sidigas Avellino: Guariglia n.e. Green 15, Nichols 8, Costello 20, Filloy 8, Campani n.e. Sabatino n.e. D’Ercole, Sykes 12, Cole 23, Spizzichini 2, Ndiaye 4. All. Vucinic.
Segafredo Virtus Bologna: Punter 23, Martin 13, Pajola, Taylor 22, Baldi Rossi 5, Cappelletti n.e. Kravic 14, Aradori 9, Berti, M’Baye 9, Cournooh 1, Camara n.e. All. Sacripanti.
Luca Cocchi