29 Marzo, 2024

Virtus sconfitta anche a Cantù, ora è ultima

Virtus sconfitta anche a Cantù, ora è ultima
Photo Credit To Roberto Serra / Iguana Press / Virtus Pallacanestro

Cede di schianto la Virtus, non entrando mai in partita e non costituendo mai una reale minaccia per Cantù che, con questa vittoria si eleva dai bassifondi della classifica, dove invece rimane sempre più invischiata la Obiettivo Lavoro. Poco da dire sul match, chiuso dopo pochi minuti e dominato in lungo e in largo dagli uomini di Bazarevich, quasi nulla da salvare per la OL che ha giocato una gara gravemente insufficiente, pur con tutte le scusanti fisiche riguardanti uomini chiave del roster. Con i risultati di giornata, le VuNere sono di fatto ultimi in classifica per la differenza canestri, pur essendo a pari punti con Caserta e Torino. Domenica prossima alla Unipol ci sarà uno scontro salvezza decisivo contro la Manital, spareggio che indirizzerà i destini di molti pur non definendoli fino alla domenica successiva, servirà un palazzo carico e di supporto ai ragazzi di Valli, che in settimana dovranno ricostruire il morale, oltre a recuperare a livello fisico elementi fondamentali come Mazzola, oggi in panchina solo per onor di firma.

Primo periodo
Valli deve fare la conta degli uomini, con Gaddy e Mazzola sofferenti, e schiera un quintetto inedito: assieme a Pittman entrano Collins, Hasbrouck, Odom e Fontecchio, che riesce subito a bloccare Johnson. Cantù corre in contropiede per i primi canestri con lo stesso Johnson e due triple di Abass, la Obiettivo Lavoro fatica a mettersi in moto, le mani fredde e la concentrazione non al top, generano un inizio traumatico (8-0 al 4°). Finalmente Pittman si libera di Fesenko per schiacciare i primi 2 bianconeri, ma è un lampo nel buio, il centro texano commette il primo fallo a rimbalzo e va a sedersi per il primo riposo, Hodge trova due canestri di cui il secondo con una parabola altissima e fortunosa per un altro mini break che Fontecchio interrompe con una tripla. Ukic si iscrive alla gara, decisamente non bella, così come Vitali che entra in campo e recupera un paio di palloni grazie alla sua enorme intensità, Pittman rientra e si carica del secondo fallo nella sua personale battaglia contro Fesenko, anch’egli a quota 2. Le VuNere tirano malissimo dal campo e dalla lunetta, ma restano a contatto grazie alla difesa che forza molte perse agli uomini di Bazarevich, tocca a Odom fornire un po’ di ossigeno ai suoi sfruttando l’aggressività a rimbalzo offensivo. Collins segna a modo suo, con un tiro difficilissimo, Lorbek replica per chiudere il quarto sul +8.

Secondo periodo
Lorbek ha la meglio su Hasbrouck ed è il leader di Cantù anche in difesa, Collins si mette in solitario e trova una tripla che da fiato alla Virtus e comanda tutte le operazioni bolognesi, cosa che gli costa molte energie. L’Acqua Vitasnella trova tanti varchi nella difesa ospite e Valli ne ha abbastanza, richiama i suoi per parlarci su ma gli effetti non sono positivi: Cuccarolo si dimentica di tirare e commette infrazione di 24” e poi spende il fallo su Fesenko, il tiro è sempre latitante ed anche le palle perse cominciano ad aumentare pericolosamente (25-13 al 13°). Pittman è l’unica ancora di salvezza certa ma ha la mani piene contro il pari stazza ucraino e a volte commette errori marchiani anche lui, la OL trova enormi difficoltà a creare e concretizzare qualunque azione offensiva e i canturini, senza far niente di straordinario, inesorabilmente allungano e doppiano i bianconeri sotto ogni punto di vista, lucidità, rimbalzi, intensità e punteggio (31-15 al 17°). Abass, il migliore e continuo dei suoi, mette la terza tripla personale che aggiunge altra distanza all’eventuale rimonta bolognese, che pare un’idea remota per quanto mostrato sul parquet del Pianella fino al momento di gloria di Kenny Hasbrouck che con 6 punti consecutivi a ridare corpo alle speranze dei suoi. Questo pensiero dura un attimo, la durata del timeout Bazarevich: al rientro in campo tripla spaccagambe immediata di Hodge, seguita da canestro e fallo dello stesso numero 69 che infiamma i sostenitori di casa e somiglia a un colpo ferale per Bologna, che continua a sprecare di tutto e di più. Ignerski mette altro sale sulle ferite con la tripla allo scadere del +22.

Statistiche di metà gara
Terribili, non si sava niente per gli uomini di Valli: le medie di tiro parlano da sole, 4/16 da 2, 3/10 da 3 e 4/9 ai liberi. Solo 21 punti segnati a una difesa non certo tra le più temibili del torneo, 5 di valutazione complessiva, 13 rimbalzi totale contro i 22 degli avversari una delle chiavi del match. 13 perse per entrambe le squadre. 6 punti di Hasbrouck sono il massimo di squadra, top scorer del match Hodge con 12. Anche la difesa latita, concedendo 12/18 da 2 e 5/10 da 3 agli uomini di Bazarevich.

Terzo periodo
La Obiettivo Lavoro ci prova subito a testa bassa, ma si schianta contro il muro biancoazzurro diverse volte, senza nessun risultato, Pittman aggiunge il terzo fallo in carniere e il punteggio non si sblocca per due minuti, fino al recupero con schiacciata di Fontecchio. La gara è un susseguirsi di errori e si capisce perché le squadre siano sul fondo della classifica, la Virtus tenta di far qualcosa senza però cavar un ragno dal buco, viaggia alla media di 1 punto al minuto, ed ogni volta viene ricacciata sempre più indietro, doppiata nuovamente con le iniziative di Ignerski (54-27 al 27°). Sembra andata, ma Cantù si addormenta, la zona e un moto di orgoglio generano un break di 12 a 0 a favore degli emiliani che ricuciono leggermente lo strappo, Vitali mette la tripla col fallo, Fontecchio di voglia la mette allo scadere, lasciando una minima speranza per l’ultimo quarto.

Quarto periodo
Gaddy, limitato dalla spalla, va dentro e sbaglia, il suo rivale di reparto Ukic invece segna e sblocca i padroni di casa dopo minuti di asfissia offensiva. Lorbek punisce subito dopo con una tripla che è un colpo ai reni per i bolognesi, Hasbrouck e Vitali rialzano la testa in attacco, pur sbagliando tantissimi liberi, contro una Cantù a tratti letargica. Collins manca la tripla che avrebbe riavvicinato la OL e ci mettono poco i padroni di casa a tornare nuovamente a comandare con un tranquillizzante +20 di margine (67-47 al 34°). Da lì in poi è solo un lungo trascinarsi verso la sirena finale, gli attacchi prendono il sopravvento Fontecchio e Collins rendono meno amaro il passivo e Abass chiude la contesa con i siluri da 3 e un filo di gas, i minuti finali hanno un senso solo per provare solo alcune soluzioni che verranno utili per le due giornate conclusive e per ritrovare un minimo di fiducia per affrontare a testa alta per i prossimi, cruciali, impegni.

Mvp
Abass è chiaramente il giocatore più continuo, esiziale nel punire all’inizio e alla fine la Virtus, precisissimo al tiro dall’arco, leader di una squadra potenzialmente forte ma altalenante come poche.

Turning point
Nel complicatissimo secondo quarto in cui la Virtus lentamente sprofonda, Hasbrouck prova a dare la scossa con 6 punti consecutivi che danno speranza ai compagni, riportando il match sul -13, ma al rientro dal timeout, Hodge spezza in due la gara, riportando in un amen i suoi sul +20 e annichilendo ogni ipotesi di rimonata.

Acqua Vitasnella Cantù-Obiettivo Lavoro Bologna 89-73
Parziali: 1/4 18-10 (18-10) – 2/4 25-11 (43-21) – 3/4 11-18 (54-39) – 4/4 35-34 (89-73)
Acqua Vitasnella Cantù: Ukic (8); Abass Abass (22); Heslip (0); Lorbek (7); Zugno (0); Nwohuocha (0); Wojciechovski (0); Cesana (0); Ignerski (00); Johnson (16); Fesenko (3); Hodge (16). All. Bazarevich.
Obiettivo Lavoro Bologna: Pittman (6); Fabiani (n.e.); Vitali (8); Cuccarolo (0); Gaddy (6); Collins (16); Pajola (n.e.); Fontecchio (15); Mazzola (n.e.); Hasbrouck (9); Odom (13). All. Valli.
Tiri dal campo: Cantù 21/30 (11/24 da tre), Bologna 19/43 (9/22 da tre).
Tiri liberi: Cantù 14/21, Bologna 8/18.
Rimbalzi: Cantù 41, Bologna 28.
Assist: Cantù 18, Bologna 10.
Palle recuperate: Cantù 7, Bologna 12.
Palle perse: Cantù 24, Bologna 18.
Falli subiti: Cantù 23, Bologna 20.
Arbitri: Lamonica, Lo Guzzo, Ranaudo.

Fonte: Massimiliano De Panfilis (www.virtus.it)

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