19 Aprile, 2024

A2 Playoff – Finale Gara3, Ramagli pre match Trieste

Le parole di coach Alessandro Ramagli prima della partenza per Trieste ieri pomeriggio realizzata da Luca Muleo per TRC e da Laura Tommasini (SportPress). La sua Virtus Segafredo Bologna giocherà Gara 3 della Finale Playoff di Serie A2 Citroën 2016-17 forte delle due vittorie in Gara1 e 2 in casa al PalaDozza (Bologna). Questa sera (lunedì 19 giugno) i bianconeri si giocheranno alle ore 20:30 la gara al PalaRubini Alma Arena di Trieste e sarà trasmessa in diretta Tv su Sky Sport 1 HD (canale 201 della piattaforma a pagamento). Diretta anche su Radio Bologna Uno, emittente radiofonica della Virtus, sulle frequenze degli 89.8 mhz a Bologna con commento di Alessio De Giuseppe e resoconto in tempo reale della partita sul profilo Facebook della Virtus (@VirtusSegafredoBologna). Postpartita in diretta su TRC, emittente ufficiale di Virtus Pallacanestro,la differita andrà in onda su TRC, emittente ufficiale di Virtus Pallacanestro, sul canale 15 del digitale terrestre, martedì sera in seconda serata.

Alessandro Ramagli

“Emozioni? Nessuna, assolutamente nessuna. È la vigilia della terza partita, secondo me è un percorso ancora irto di ostacoli e dovremmo essere noi ad abbattere questi ostacoli perché non è che i ventidue che ci hanno preceduti sono tutti scemi. Se ci sono stati ventidue che ci hanno preceduto e nessuno ha vinto si vede che questa squadra ha delle qualità morali, tecniche e caratteriali. Per noi sarà una lotta durissima questa sera e noi dovremo essere molto bravi ad usare tutte quelli che sono gli strumenti necessari per cercare di portare a casa il terzo punto in una partita molto complicata.

Per la partita di questa sera non abbiamo studiato niente, ci siamo stati anche noi fra quei ventidue che hanno perso, non è che gli altri giocano male, sono loro che giocano bene. Sembrano quasi di vedere due squadre diverse, due squadre che hanno statistiche opposte per punti segnati, per percentuali di realizzazione, ma soprattutto per la capacità di cambiare volto alla propria performance giocando la pallacanestro che più gli si confà, quello sarà l’aspetto più importante, quello di essere in grado di competere in quella pallacanestro perché in quel campo giocano quel basket.
Mi sembra di aver giocato le due partite precedenti un mese fa, anche perché poi altri quattro giorni fra la seconda partita e la terza è abbastanza curioso, molto curioso direi, ma questo campionato è ricco di curiosità. Noi sappiamo quello che ci aspetta, sappiamo quello a cui andremo incontro e sappiamo anche quello che dobbiamo fare ma dal saperlo al farlo ci sono gli avversari in campo, che da parte loro sono pronti a fare quello che è necessario per loro, per aprire la serie e portarci a Gara4.

Riguardo agli Under 18 su Pajola e Petrovic sono io che riconosco la loro grande disponibilità, dei ragazzi che sono stato con noi per tutto l’arco dell’anno, Alessandro e Danilo erano i due che costantemente sono stati con noi ma a turno molti di quei ragazzi sono stati con noi sempre con atteggiamento e disponibilità quindi loro non devono ringraziare nessuno, lo fanno perché è normale che sia così ma è un po’ nella prassi.
La verità è che per loro è una bella soddisfazione, la classifica non ha nemmeno più senso guardarla, ma è stato un dominio assoluto quindi una bella soddisfazione e faccio a loro un grande complimento e mi auguro anche per noi di andarci a prendere un punto a Trieste nelle prossime due partite.

Il viaggio è sempre più importante della meta perché quando compi un viaggio se devi fare uno sforzo in più per arrivare alla meta lo fai perché è il viaggio che ti ha fatto diventare più forte. Se noi domani o nella partita sucessiva faremo uno sforzo in più lo faremo per il viaggio che abbiamo fatto e non perché saremo arrivati in finale. C’è sempre qualcosa di più grande rispetto al risultato sportivo, il risultato sportivo è qualcosa che rimane, rimane negli albi ma c’è qualcosa di più grande dietro al risultato sportivo o al di là del risultato sportivo. Io credo che noi dobbiamo continuare continuare a godere di quello che è stato il nostro viaggio, poi la meta spero che sia una diretta conseguenza ma se non dovesse esserlo il viaggio rimarrà lo stesso.

Per quel che rigaurda il viaggio ho preso con me lo stesso libro che leggo da un mesetto a questa parte perché alla terza pagina mi addormento. Ormai è un mesetto e mezzo che è li sul comodino e non riesco a finirlo anche perché è scritto anche in inglese e quindi è anche più complicato e ci vuole un po’ più di tempo e di attenzione, ci vorrebbe la mente un po’ più sgombra e magari un po’ più rilassata. È la storia di quello che gli All Blacks lasciano o avrebbero lasciato di eredità, un libro interessante costruito in modo particolare e convenzionale, il titolo è “legacy” quindi apppunto eredità fate pubblicità all’editore che non so chi sia e all’autore che non so chi sia perché per chi fa sport ogni tanto qualcosa di interessante su cui prendere spunto si trova.

Non so se io potrò lasciare qualcosa in eredità, non dobbiamo mai essere noi a dirlo, noi dobbiamo pensare a quello che è il nostro obiettivo e a quello che è il nostro cammino svolto e poi le considerazioni e tutto il resto non ci appartengono”. 

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