19 Marzo, 2024

Serie A Final Eight 2018: Virtus condannata dalla sorte, vince Brescia

Serie A Final Eight 2018: Virtus condannata dalla sorte, vince Brescia
Photo Credit To Agenzia Ciamillo-Castoria / Virtus Pallacanestro Bologna

Nessun miracolo per la Virtus contro Brescia, già priva di Aradori e sbattacchiata in avvio, la reazione dal -11 ha tanto di Ale Gentile che sul più bello si blocca, un infortunio muscolare al 19’ suona già come sentenza anticipata di questo quarto di finale. In realtà la Virtus reagisce più volte alle folate avversarie pescando un -1 in avvio terzo quarto e dimezzando a -7 nel quarto quarto, ma è più orgoglio che altro, Brescia ha sempre la lucidità per affondarla, dai liberi (22/28 contro un imbarazzante 5/12) o con le triple nei momenti decisivi, basilari quelle a firma Michele Vitali, vero MVP di questa partita al pari di un Moore al suo massimo. Alla lunga anche Luca Vitali dimostra quanto ci tenga a far bella figura contro il suo passato, mentre per le V nere i lunghi faticano a controllare le plance e i piccoli vanno troppo a corrente alternata. Il guaio non è comunque la sconfitta in questa partita che ci poteva pure stare, ma la prolungata assenza che inevitabilmente costringerà Ale Gentile a rimanere fuori privando la squadra del duo su cui era stata costruita.

Diana lancia Moore trai primi 5 tenendo di rincorsa M. Vitali, Ramagli senza Aradori rivà con Umeh come nelle partite di assenza di Ale Gentile. Lafayette si iscrive subito all’incontro, è però l’unico a trovare luce contro la zona che imbavaglia l’attacco, dietro i falli precoci concedono di respirare a Brescia coi liberi, quando piovono le bombe si scende a -11, raccattando un -9 che suona male con ben 26 punti concessi ed un terribile 1/6 ai liberi.

Chiudendo in difesa la partita cambia, l’attacco meno in affanno si fa più fluido e con una bomba di Lawson c’è la parità al 14’. Lì ogni possesso diventa più un fattore psicologico che un vero vantaggio, M. Vitali trova un bomba importante mentre dall’altra parte nel tentativo di replica Ale Gentile si blocca, infortunio muscolare il suo come per il “gemello” Aradori. Scioccata da questo accadimento, il minuto finale è pane per Brescia che si riporta sul +9, quando le V nere hanno la testa altrove nel capire da chi andare ora che i terminali offensivi devono forzatamente guardare. Dopo 20’ la Leonesse è letale da 2 (11/15), le V nere replicano dall’arco (6/12), mentre in questi 10’ la Virtus non va mai in lunetta.

La Virtus ci mette una voglia fin lì mai vista, a suo di triple accosta a -1, la reazione di Brescia avviene con chi fin lì era stato più spettatore che giocatore, Landry e L. Vitali, bravo nell’insistere dall’arco benché battezzato sistematicamente dalle V nere. Proprio sull’ultimo giro di lancette c’è il -12, massima punta negativa, al termine di una frazione dove la reazione c’è stata ma le energie iniziano a latitare, la valutazione 86-46 dice tanto di quanto visto, compreso un pessimo 3/10 ai liberi.

Brescia parte forte con Traini ma poi si addormenta convinta di aver già svolto il proprio compito, le V nera hanno una nuova reazione, dimezzano il divario a metà frazione toccando il -7 quando Baldi Rossi trova gli unici spunti della serata e Umeh&Lafayette colpiscono dall’arco. La Leonessa reagisce con Diana che richiama prontamente i suoi, Michele Vitali trova una bomba che dice ben più di 3 punti, lì a fila si iscrivono il fratello Luca e Landry, dal -16 la Virtun non torna più, energie finite, soluzioni da inventare mancando gli uomini a cui fare riferimento. Il ritorno alle competizioni di prestigio c’è stato, la fortuna purtroppo no.

Germani Basket Brescia-Segafredo Virtus Bologna 97-83
Parziali: 1/4 26-17 (26-17) – 2/4 20-20 (46-37) – 3/4 22-19 (68-56) – 4/4 29-27
Germani Basket Brescia: Moore 22, Hunt 8, Mastellari, Vitali L. 20, Landry 8, Ortner 2, Traini 10, Vitali M. 17, Moss 6, Sacchetti 4. All. Diana.
Segafredo Virtus Bologna: Gentile A. 11, Umeh 11, Pajola 2, Baldi Rossi 5, Ndoja 12, Lafayette 14, Gentile S. 2, Berti n.e. Lawson 17, Slaughter 11. All. Ramagli.

Luca Cocchi

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