19 Marzo, 2024

Virtus, il punto sul mercato bianconero

Virtus, il punto sul mercato bianconero

Sistemate le caselle societarie il mercato Virtus è partito ad ampie falcate degne del miglio Alberto Juantorena (El caballo è l’unico atleta che nella storia delle Olimpiadi ha vinto 400m e 800m nella stessa edizione, Montreal 1976).

Partiti coach e DS per la Summer League statunitense ci si immaginava un’ondata di arrivi da oltreoceano ma quello che sta accadendo rispecchia solo in parte quest’aspettativa.

Se la squadra sta prendendo la fisionomia cara a coach Sacripanti, questo avviene pescando all’interno dei tanti faldoni ricolmi di nomi, caratteristiche e costi del DS Martelli che finalmente può mettere all’opera le sue conoscenza di basket in giro per l’Europa ed il mondo.

Costruito l’asse play-pivot statunitense ma di base nel vecchio continente, centro di stazza con gioco in post basso come Brian Qvale reduce dalla finale di Eurocup con Kuban dopo aver primeggiato in Germania all’Oldenburg (che potrebbe ricordare Fesenko), play con libertà di concludere sintetizzato in Tony Taylor (qui l’identikit è Ragland) che nei recenti playoff turchi ha messo in difficoltà il divino Fenerbahce di Obradovic.

L’esterno con licenza di uccidere sarà Kevin Punter che porta in dote la vittoria in BCL con l’AEK, proprio la coppa che andrà a giocare la Virtus (e sempre per rimanere nei ricordi, un Nunnally ci potrebbe stare).

A loro si aggiunge il centro di rincalzo, Dejan Kravic, nato in Bosnia, cresciuto in Canada di passaporto serbo, figlio del mondo globalizzato. Centro mobile che sulla carta ben si adatta al più sostanzioso Kvale.

Tra gli stranieri manca ancora l’ala grande titolare, che dovrebbe aprire il campo ma dare pure solidità a rimbalzo (e qui l’identikit mio personale sarebbe un clone di Smodis), ed un ala piccola per cambiare il titolare Aradori.

Capitolo italiani, appunto, confermati Aradori, Baldi Rossi e Pajola, l’arrivo è stato il primo colpo di mercato, David Coornouh, reduce da una buona stagione a Cantù. Pajola sarà promosso a cambio del play a tutti gli effetti, mentre Coornouh sarà il sostituto di Punter con possibilità in caso d’emergenza di muoversi pure da play.

Aradori sarà chiamato a confermare il grande investimento fatto su di lui, se davanti pare ci siano alternative, dietro un passetto avanti va richiesto, mentre Baldi Rossi dovrebbe partire dalla panchina per un utilizzo più chirurgico.

A completare la squadra che ha scelto il modulo 6+6, il giovane lungo cresciuto nel vivaio Matteo Berti ed un altro italiano da trovare, indicativamente un esterno, quel ruolo che pareva fatto su misura per il giovane Penna, non avesse il buon Lollo scommesso su se stesso per cercare spazio e fortuna a Udine seguendo coach Cavina che a Imola lo ha reso il miglior U21 del campionato di A2.

Niente nomi scintillanti e noti ai più, ma arrivi che gli addetti ai lavori hanno trovato interessanti, esperienza europea, età giusta per il passo definitivo in carriera per affrontare un doppio impegno che dovrà definitivamente cancellare idee di gite se non enogastronomiche (suvvia, si torna a Bologna che bisogno mai ce ne sarebbe!!!) almeno turistiche.

Con buon anticipo il più pare fatto, dopo le schermaglie societarie con la scelta del coach ora pare che ognuno sia a proprio agio nel ruolo con libertà di operare in tempi stretti, situazioni che portano alla memoria momenti gloriosi. Il contesto non è più quello ma le aspettative sono buone e il ruolo da underdog ci sta tutto, meno clamore dello scorso anno con più sostanza.


Luca Cocchi

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