La prima va, ma quanta fatica. La Virtus la chiude nel finale con un Punter in stile Ginobili, segna, difende e ruba palloni decisivi, negli ultimi 3’ fa la differenza contro una Trieste che ci mette cuore ma pure 3 assenze, un infortunio dopo 5’ e 3’ giocatori usciti anticipatamente per falli.
Di positivo c’è il risultato, le indicazioni positive poche, cominciando da difficoltà a rimbalzo enormi (-11) e difesa a tratti impresentabile, dove Sacripanti ha dovuto inventarsi soluzioni di ogni tipo, provando l’esperienza di Baldi Rossi, l’uso di Martin quando contava da 4 lasciando che davanti Taylor caricasse di falli gli avversari con le sue penetrazioni e Punter a fare quello che voleva quando voleva. E’ bastato, ma da lavorare c’è molto, ben più che la tenuta sui 40’, poiché il disastro è avvenuto dopo 20’, con più facce scure e poca reazione.
Quintetto preventivabile per Sacripanti con Qvale da subito, Dalmasson senza Wright, Peric e Da Ros va con una formazione piccola, Janelidze da 4 e l’ex Fortitudo Knox in centro con le chiavi in mano a Fernandez. L’inizio difensivo bianconero è pessimo, rimedia davanti Punter con una fiammata che mette avanti i suoi, col primo giro di cambi le medie calano ma un minimo di vantaggio rimane. Dall’arco arriva il massimo divario, +10, come 10 son già gli uomini passati in campo, punti limati a 8 da Cittadini sulla sirena. Il peso del 5/6 da 3 dice tanto dei primi 10’.
Tiene ancora dall’arco il vantaggio mentre in difesa, tolto il pressing, si continua a pagare, il 9/11 da 3 dice +13 a metà frazione. Se davanti le indicazioni sono buone, canestro trovato con facilità in più modi con più giocatori, 3 in doppia cifra e Taylor a 8, il male maggiore sono i rimbalzi concessi sotto al proprio ferro (6), ma pure qualche cambio difensivo non viene effettuato a dovere, lasciando a Trieste la fiammella di speranza con un Sanders quanto mai volitivo e un Knox bravo a trovare spazi nel pitturato.
C’è solo Trieste alla ripresa, l’intensità è cambiata e la difesa bianconera ancora negli spogliatoi, Knox che si mangia Kravic da ogni posizione, l’Alma è lì a -1. Il solo Punter non salva la situazione, il pitturato è tutto giuliano che sorpassa dopo 6’. Lo sprofondo tocca il -4, viene sanato solo dai liberi per impattare all’ultima pausa con ben 26 punti subiti e soli 14 a referto, spento l’attacco dall’arco è scesa la notte.
Poco cambia, l’Alma tira più volte riprendendosi comodamente gli errori sotto al canestro Virtus e tiene il vantaggio. Visti i disastri Sacripanti prova Martin da 4, un 2+1 di Punter riaccende gli animi, la partita sale di livello con le giocate di Aradori e Walker e si gioca punto a punto dopo il +4 di casa. Spariglia Taylor con un libero, ma il finale è di Punter, prima ruba, poi segna dall’arco il +4 con 20” da giocare. Non è finita, Aradori perde il pallone nonostante un’infrazione di Schiena che segna, ma ormai è tardi e i 2 punti sono in faretra.
Prossima partita di campionato sarà contro Milano al PalaDozza domenica 14 ottobre ore 17:30, diretta su Eurosport Player e Radio Bologna Uno
Alma Trieste-Segafredo Virtus Bologna 88-92
Parziali: 1/4 19-27 (19-27) – 2/4 20-24 (39-51) – 3/4 26-14 (65-65) – 4/4 23-27
Alma Trieste: Coronica n.e. Walker 15, Fernandez 8, Schina 2, Strautins 6, Deangeli n.e. Janelidze, Cavaliero 10, Sanders 13, Knox 16, Mosley 12, Cittadini 6. All. Dalmasson.
Segafredo Virtus Bologna: Punter 29, Martin 4, Pajola, Taylor 13, Baldi Rossi 7, Cappelletti, Kravic 8, Aradori 17, Berti n.e. M’Baye 10, Cournooh 2, Qvale 2. All. Sacripanti.
Luca Cocchi