La carica assordante del Paladozza, metà bianco e metà blu, permette alla effe di incanalare nella giusta direzione la pressione della sfida nelle sue battute iniziali. Durham prende fin da subito per mano la squadra facendo il bello e il cattivo tempo. Non è da meno Napoli, non può permetterselo, e lo mette subito in chiaro rispondendo in area con Gudaitis e Mc Duffie: 9-10 quando si scavalla la metà del primo quarto. Si segna ma si sbaglia anche, Aradori fatica a sbloccarsi, è più facile per Frazier che lo fa da 8 metri. Pochi canestri, parecchia tensione, gioco fermo spesso: è partita vera ed è solo il primo periodo. 12-14 dopo 10′.
Non è differente il trend nel secondo quarto, solo Procida per i padroni di casa riesce a muovere il punteggio nei primi 2’30”. Fa appena un po’ di più la Gevi, altrettanto in difficoltà nel muovere la retina: 16-18 dopo 3′. Mentre i punti rimangono centellinati e vengono accolti come un goal, Groselle vede il canestro più largo di tutti gli altri e, come nel quarto precedente, tiene in pareggio la gara e, soprattutto, in piedi il referto biancoblu. Dall’altro lato del campo Rich segna la prima tripla ospite e Gudaitis prende confidenza con la partita raggiungendo la doppia cifra a 2’40” dall’intervallo, quando il punteggio dice 22-25. Serve un Frazier meno spaventato e più sfontato dei compagni ad infondere nuovo entusiasmo al Fortitudo e a tutto il palazzo con il buzzer-beater del pareggio. 29-29 a metà gara.
Avvio di ripresa frizzante, quanto meno più del primo tempo. L’esperienza di Vitali e l’energia di Uglietti spingono Napoli sul +7 (31-38) dopo i primi 3’30”. Frazier risponde, Groselle pure con schiacciata in tap-in e successivo urlo sotto la Fossa. Si gioca sulle emozioni e sono le sempre le emozioni ad indirizzare uno scontro del genere. La lucidità del centro americano non vale il pareggio solamente perché dalla lunetta non riesce ad andare più in là di uno 0/2, è qui che Vitali cerca di ri-allontanare gli avversari, riuscendoci in parte. In parte perché Charalampopoulos e Frazier non ci stanno a retrocedere, forzano l’attacco ed operano il sorpasso 43-42 a 1′ dal termine del terzo quarto. Si fa piccolissimo il canestro per la Gevi che si ferma e finisce a -3 al 30′ (45-42).
Cori per Antimo Martino che a sua volta incita i suoi alla concentrazione massima. Efficace per un’azione poi parziale di 0-5 ospite, controsorpasso e doveroso time-out. Occorre insistere sulla grinta di Groselle, l’unico biancoblu sul parquet in grado di fronteggiare un’ispirato Mc Duffie. Anima, cuore, difesa e pure 2/2 ai liberi; l’apporto del lungo è vitale quando mancano meno di 5′ alla fine della partita e si è 52 pari (anche grazie al 3/3 di Procida a cronometro fermo). Botta e risposta con spazio per gli errori che tira ancor di più la partita; Parks fa valere il proprio atletismo in attacco e in difesa segnando il sorpasso ed impedendolo alla Fortitudo in più occasioni. Si entra nell’ultimo minuto di gioco, 56-59 a 43” dalla fine. Può una stagione ribaltarsi in due azioni? Se si trattasse di un racconto di fantasia forse sì ma, sebbene l’epopea biancoblu di colpi di scena ne abbia visti tantissimi, la realtà scrive un finale veritiero e amaro. La effe manca i tiri dell’impatto e concede a Napoli di gestire dalla lunetta il vantaggio ed aggiustarlo fino al 56-64. Dopo tre stagioni l’avventura in massima serie della Fortitudo è al capolinea. “Liberate la Fortitudo” recita lo striscione della Fossa. Il futuro al momento non risplende né di bianco né di blu.
Il tebellino
Fortitudo Kigili Bologna-Gevi Napoli 56-64
(12-14; 29-29; 45-42)
Fortitudo Kigili Bologna: Frazier 17, Manna n.e., Aradori 4, Mancinelli n.e., Durham 3, Zedda n.e., Procida 5, Benzing 1, Fantinelli 2, Charalampopoulos 5, Groselle 19, Borra. All. Martino.
Gevi Napoli: Zerini 4, Mc Duffie 15, Vitali 7, Velicka, Parks 9, Marini, Uglietti 4, Lombardi, Gudaitis 14, Rich 11, Grassi. All. Buscaglia.
Fonte: Per gentile concessione di Eugenio Fontana di www.1000cuorirossoblu.it