di Giacomo Bianchi
Le ultime due vittorie consecutive (che fanno cinque nelle ultime sei partite) hanno consentito alla Fortitudo di avvicinarsi alla vetta. Adesso la coppia di testa formata da Orzinuovi e Udine dista soltanto una vittoria, ma domenica bisognerà affrontare una squadra che è appaiata ai biancoblù in classifica, per lasciarla dietro e provare a raggiungere chi sta davanti.
IL CAMPIONATO DI PORDENONE. La Pienne occupa virtualmente il quarto posto, ma questo dato è frutto delle statistiche e della differenza canestri. Di fatto è là davanti, a due punti dalle capoliste e a braccetto con la squadra di Vandoni. Dopo avere riposato alla prima giornata, i friulani hanno cominciato la stagione con una sconfitta contro Montichiari, ma da quel momento hanno vinto sei partite di fila e sono stati fermati solamente domenica da Udine. Partiti con la prospettiva di raggiungere una salvezza tranquilla, stanno facendo un campionato sopra le righe e sono una squadra quadrata.
I NUMERI DI SQUADRA. Le due squadre si equivalgono nelle percentuali dal campo: entrambe tirano con il 50% esatto da due, mentre Bologna tira leggermente meglio da tre, ma non di molto (35% contro 33%). Il vero problema della Pienne è la precisione dalla lunetta, visto che la statistica dice che tirano con il 65%, peggiore squadra del girone: mandarli in lunetta nelle occasioni opportune, potrebbe essere una buona chiave di lettura della gara. Attenzione invece all’aggressività che i friulani mettono sul terreno di gioco, visto che sono secondi per palloni rubati, 9 a gara.
I NUMERI DEI SINGOLI. L’uomo maggiormente pericoloso è Giancarlo Palombita, 13.7 punti di media a partita per lui, ma non solo. È un play-guardia universale, che unisce alle soluzioni personali anche ottime scelte per i compagni, visto che distribuisce 4.4 assist a partita. Matteo Montano, l’uomo in più della Fortitudo di oggi, dovrà essere bravo a contenerlo e limitarne la precisione da fuori (tira infatti con un discreto 39% da tre).
Tanti punti dei friulani arrivano da dentro l’area, dove Zambon e Ferrari sono due giocatori che non amano allontanarsi da canestro. Il primo viaggia a 12.5 punti e 8.8 rimbalzi a gara, mentre il secondo agli 11.4 punti aggiunge 5.4 rimbalzi. Se per Iannilli si tratta del prototipo dell’avversario prediletto (statico e che non esce dall’area), Samoggia potrebbe diventare il punto di forza della partita, con la sua duttilità e le sue soluzioni anche da fuori.
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