05 Ottobre, 2024

Lamma: “Il momento giusto per dire basta”

Lamma: “Il momento giusto per dire basta”

Davide Lamma dice basta. E lo dice da vincitore, dopo una promozione ottenuta sul campo a Forlì a chiudere un cerchio aperto cinque anni fa con un’altra promozione durata però lo spazio di un mattino per i guai della gestione Sacrati. Il capitano della Fortitudo (foto Iguana Press/Fortitudo Pallacanestro) appende le scarpe al chiodo a 39 anni e lo annuncia in una conferenza stampa sul parquet del PalaDozza, affiancato dal figlio Nicolò che indossa la maglia numero 9. Da ora in avanti sarà dirigente, il suo ruolo sarà quello di ds.

BILANCIO: “Sono molto sereno, ho segnato l’ultimo canestro al PalaDozza il 30 maggio contro Montichiari, mentre il primo canestro fu quando Giacomo Zatti riuscì a farmi tirare due liberi. A lui mando un grande abbraccio, in ricordo della sua mamma che rubava le divise della Yoga per darle a mia madre. E’ stato il mio primo grande mito e probabilmente anche l’unico vero che ho avuto fin da piccolino. L’ultima partita è stata a Forlì vincendo il campionato, la prima fu in seconda divisione a Sasso Marconi a 15 anni. Concludo così la mia carriera da giocatore. Una bellissima carriera al di là dei risultati sportivi. Qui ci sono stati giocatori molto più grandi per questa società e per la pallacanestro italiana, ma per me è stata bellissima per quello che è costata in termini di fatica e impegno e per le persone che ho avuto la fortuna di incontrare in tanti anni, e qualcuna anche la sfortuna“.

RINGRAZIAMENTI: “Devo ringraziare tante persone: i miei genitori e mio fratello ‘Ragno’. Poi Sasso Marconi con Barbara Fanti che è stata il mio primo allenatore, i ragazzi che sento ancora oggi come Jack Barbieri. Bebo Breveglieri è stato il mio primo allenatore serio, poi Finelli che mi ha insegnato a conquistarmi le cose. I compagni di quegli anni, ancora oggi amici, come Schultz Barbieri, Max Colendi e soprattutto Riccardo Gabrielli, come se fosse mio fratello. Vigevano e Garelli hanno significato tanto per me, come Lino Lardo a Reggio Calabria, posto stupendo dove sono stato adottato. Recalcacti mi ha dato la grande opportunità portandomi in Nazionale. Gli anni da veterano sono stati quelli in cui ho avuto più piacere e gioia e che mi hanno dato di più. Soprattutto gli ultimi allenatori della mia carriera, di nuovo Finelli con cui ho vinto la B1. Ringrazio tantissimo Mantova: l’idea di smettere era lì da toccare e la loro chiamata mi ha dato grande gioia e spinta facendomi divertire con persone speciali a cominciare dall’allenatore Morea alla vicepresidentessa Silvia e la sua famiglia“.

SPIRITO FORTITUDO: “Quest’anno ho trovato veramente la squadra che ho sperato di trovare per tutta la mia carriera. Abbiamo cominciato facendo fatica ma ho sempre detto che la vera forza del fortitudino è nel compagno che è al suo fianco. Dopo un anno nel quale ho visto questo muro di gente al nostro fianco, una squadra che lottava su ogni pallone, si è concretizzato lo spirito dello sport, del gioco di squadra, del vestire maglia Fortitudo, quindi non c’è momento migliore di questo per smettere. In questo stagione ho giocato, non sono stato in panchina e voglio ricordarmi così. In più ho la fortuna che questa società, con cui ho costruito un rapporto stupendo, mi dà la grandissima opportunità e privilegio di continuare a lavorare da dirigente. Sarò ds, il punto d’unione fra società e squadra, ma cercherò di passare più tempo in spogliatoio che dietro scrivania. Se 2-3 anni fa mi avessero detto che sarebbe finita così non ci avrei creduto“.

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