18 Aprile, 2024

Matteo Boniciolli post match Olimpia Milano

Matteo Boniciolli post match Olimpia Milano
Photo Credit To Roberto Serra / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro

Le parole del coach della Fortitudo Kontatto Bologna Matteo Boniciolli, intervistato da Giacomo Bianchi su NettunoTv, al termine della partita giocata contro la l’EA7 Olimpia Milano al “Valtellina Basket Circuit” e persa dai suoi ragazzi contro i Campioni d’Italia.

L’assenza di Ruzzier è stata pesante, perchè contro l’aggressività che ci aspettavamo da Milano Leonardo Candi ha un po’ sofferto va rilevato che ha anche giocato molto bene. Fatto salvo questa sofferenza iniziale, tenendo conto dell’enorme divario di vissuto cestistico tra le due squadre, non possiamo che essere soddisfatti di questa gara, utilizziamo questa partita contro i Campioni d’Italia e la partita di domani contro i vincitori di Eurocup, per imparare cosa vuol dire stare nel basket di alto livello. Mi auguro che la combattività che oggi abbiamo espresso a tratti, torni ad essere la caratteristica di questa squadra, perchè aver alzato la qualità tecnica avendo in questo momento perso un po’ di aggressività ci rende le cose un po’ più difficili soprattutto quando giochiamo contro delle squadre di livello così alto come questo”.

Stefano Mancinelli sembra essere sempre più leader di questa squadra
Stefano è venuto qua con uno spirito di servizio veramente ammirevole, io non sono il tipo che propende per sciogliersi in commozione, ma veramente l’atteggiamento di Mancio è quello di uno che a questa società e a questa squadra tiene molto. Adesso progressivamente durante queste partite di precampionato, ciascuno dei giocatori deve capire cosa ci aspettiamo da lui, per esempio Roberts ha cominciato ad aprire la sua partita offensivamente quando la partita era già un po’ andata però ha fatto vedere buoni numeri, stranamente Knox ha un po’ subito la fisicità di McLean che lo spingeva un metro fuori, sono amichevoli e aiutano me e tutto lo staff tecnico a imparare le cose buone e le cose cattive che stiamo facendo per cercare di migliorarle. Ribadisco, alla fine dei conti se il punteggio conta qualcosa, prenderne 25 contro i campioni d’Italia… magari sempre”.

Hai chiamato un time-out per dire a Leonardo Candi che non si possono perdere certi palloni…
Lui ha questa cosa che, gioca tre minuti di fuoco, poi si fa portare via una palla a metà campo ma non da Cinciarini quest’anno, ma anche da playmaker di A2 di cui non conoscevamo nemmeno il nome. Queste cose qua non possono più succedere, perchè un giocatore che è stato votato miglior Under 20 del campionato0, che è in Nazionale, che si allena come si allena lui non può farsi rubare una palla in palleggio a metà campo quando è in partita. Dopo io mi incavolo, dicono che sono troppo duro con lui, perchè sprecare il lavoro di tutta la squadra? Se perdiamo una palla perchè c’è un pressing straordinario con raddoppi organizzati al millimetro va bene, ma in palleggio a metà campo un giocatore della Fortitudo non se lo può permettere”.

C’è stata la Fortitudo delle forzature e dei contropiedi subiti ma c’è stata anche un’altra Fortitudo…
Sono d’accordissimo, ribadisco che la giovane saggezza di Michele Ruzzier ci è mancato molto in questa partita, d’altra parte perdere di 15 anziche di 25 e rischiare che lui si rompesse per il prossimo mese e mezzo era assolutamente impensabile. Poi questo ci ha dato l’occasione di vedere delle cose positive per esempio da Campogrande e buoni minuti finali di Di Poce, quindi abbiamo sfruttato questa assenza per vedere gli altri che magari durante la stagione avranno meno tempo di gioco. Però ribadisco la cosa che mi interessa è che ancora non vedo nell’arco dei quaranta minuti come non l’ho vista nella prima amichevole contro Princeton, combattività sui 40 minuti. Con Princeton siamo stati combattivi per 35 ma non basta, qui, anche quando siamo stati combattivi, anche la formidabile Milano ha avuto dei momenti di difficoltà perchè alla fine dei conti, il succo di questo sport come di tutti gli sport di contatto è combattere, questa è la chiave… Molto semplice”.

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