19 Aprile, 2024

F8 Coppa Italia:
5 auspici per l’evento a Pesaro

F8 Coppa Italia: <br>5 auspici per l’evento a Pesaro

Cinque temi, cinque aspettative in vista delle imminenti finali di Coppa Italia in quel di Pesaro, tra gioco, protagonisti e quanto gira attorno:

BEL GIOCO
Iniziamo alla Catalano, ma reduci da un campionato altamente condizionato da infortuni, quarantene, positivi al covid, partite posticipate, recuperi in tempi ridottissimi, il gioco ne ha risentito e non di poco. Di solito le F8 sono una “bolla” a parte dove si può far la stagione e farla giocando “in spalla a Dio”. Perché non pensare che anche questa occasione verrà buona per riaccostarci alla poesia in movimento?

NUOVO FORMATO
Spinto a gran voce da Frank Vitucci, il formato è stato rivisto allungandolo di un giorno per far sì che ci siano almeno 24 ore di riposo per tutte le formazioni dopo i quarti di finale. Il buon Frank ha semplicemente fatto notare come nessuna squadra abbia mai vinto giocando 3 giorni a fila, vediamo se avrà un riscontro il buon senso che gli organizzatori hanno dispensato variando la formula.

SORPRESE
In questa competizione da tutto e subito, siamo abituati a trovarci con formazioni inattese ad alzare la coppa. Come non pensare a Torino e Cremona, ma pure la Sassari di Meo Sacchetti vi entrò non certo da testa di serie assoluta. Tutto questo fa bene al movimento, e bene anche a protagonisti per un fine settimana inebriante, lì dovranno essere bravi i giocatori a farsi trovare pronti, tutti avranno un po’ di spazio a disposizione con impieghi a tambur battente.

MILOS TEODOSIC
Attesissimo dai tifosi Virtus, ma attesissimo un po’ da tutto il movimento, con le sue magie l’artista va oltre al piccolo mondo del basket nostrano. Per dare risalto alla manifestazione non basta il bel gioco, il risultato a sorpresa, le partite emozionanti fino all’ultimo secondo ed anche oltre, ma quel qualcosa in più che noi umani non possiamo nemmeno immaginare, mentre Teo lo immagina e lo crea, mandando tutti in visibilio, tifosi Virtus ed appassionati di basket.

PUBBLICO
Siamo ancora a febbraio, impianti aperti al 35% della capienza, ma per quanto visto fino ad ora, sovente quel tetto è stato perfino troppo elevato. C’è bisogno di un bel segnale, in sicurezza (curve con mascherina però, non complichiamoci la vita da noi) e in festa, dimenticandoci di restare sul divano a scegliere tra diretta tv e streaming su device. Rimettiamoci in gioco, tifiamo e festeggiamo, fino a quel 35%, per sperare che già a breve si potrà tornare a numeri sufficienti a tenere in vita tutte le società di basket, roba non proprio scontata


Luca Cocchi (©BasketCity.net)

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