04 Dicembre, 2023

Virtus, questa volta arriva la beffa

Virtus, questa volta arriva la beffa

GRANAROLO BOLOGNA-UMANA VENEZIA 79-83

Virtus: White 16, Cuccarolo, Gaddy 7, Portannese, Imbrò, Fontecchio 11, Mazzola 13, Benetti ne, Hazell, Gilchrist 11, Ray 21, Cattapan ne. All. Valli.

Venezia: Moore 7, Stone 19, Peric 17, Goss 6, Ruzzier 4, Ress 10, Trevisan ne, Ortner 3, Viggiano 11, Ceron 3, Dulkys 3. All. Recalcati.

Finale amaro, questa volta, per la Virtus, che si fa infilare negli ultimi due minuti dalla Reyer Venezia. Vincono i veneti 79-83, ma a poco più di due minuti dal termine la Granarolo era veramente a un passo dallo striscione d’arrivo, in vantaggio 78-71. Poi, nel finale, è emerso il valore e l’esperienza della Reyer che ha ribaltato il risultato trovando il canestro decisivo da Stone a -18”. Peccato perché dopo la bella vittoria di Pistoia, questa poteva essere la partita della svolta per i bianconeri, che ora avranno un doppio impegno complicatissimo prima a Brindisi e poi in casa con Reggio Emilia.

LA CRONACA: C’è tanta energia nell’inizio della Virtus (che ha Hazell utilizzabile solo per 6 minuti), con White che vola due volte a schiacciare e mette subito in partita il pubblico. In difesa, però, i bianconeri devono ancora registrarsi, Venezia arriva troppo facilmente al ferro perché nessuno tiene l’uno contro uno e in avvio di secondo quarto gli ospiti vanno sul 27-37 con Stone e Peric in evidenza. La partita cambia nel momento in cui la Virtus cambia volto difensivamente con un grande sforzo di squadra che in attacco viene capitalizzato da Ray (16 punti all’intervallo) e White per il sorpasso (41-40). Il nuovo passaggio a vuoto in avvio di ripresa, con il solito duo Stone-Peric in cattedra, rilancia Venezia sul 43-51, ma l’ingresso di Mazzola registra nuovamente le cose in difesa. Il lungo ex Ferrara produce anche 9 punti in attacco e con due triple di Gaddy, la Granarolo va sul 61-55. Un vantaggio mantenuto anche nel quarto periodo, con sei punti consecutivi di Fontecchio e il tiro dall’angolo di Gilchrist per il 78-71 a -2’05”. Alla Virtus sarebbero bastate un paio di difese, ma forse il serbatoio si è svuotato all’improvviso giocando in sette con Hazell limitato a soli 6 minuti dall’infortunio. Arrivano la tripla di Viggiano e il gioco da tre punti di Stone prima del sorpasso di Moore a un minuto dal termine (78-79). White pareggia sbagliando un libero a -35”, Stone realizza e Ray non trova il canestro sulla penetrazione del pareggio a -18” prima che Goss sigilli dalla lunetta la vittoria.

LA CHIAVE: Nel finale è emersa l’esperienza e il maggior talento della Reyer quando i palloni pesavano il triplo. Decisivo, in negativo per la Virtus, il quinto fallo di Mazzola a quattro minuti dal termine Il fisico di Stone è stato un rebus irrisolvibile per la Virtus, che ha avuto grandi momenti difensivi, con energia ed entusiasmo, dai quali ha tratto linfa per recuperare i due break e spingersi fino al +7 a poco più di due minuti dal termine.

IL MIGLIORE: Per Venezia chiaramente Stone con 19 punti, 11 rimbalzi e 34 di valutazione. Un carrarmato che la Virtus non è riuscita ad arginare e match winner con il canestro del 79-81 a 18” dalla sirena contro Fontecchio. In casa Virtus, Ray è stato l’uomo che nel primo tempo ha tenuto da solo a galla la squadra in attacco insieme a Okaro White, forse il più continuo su due lati del campo.

I NUMERI: La Virtus ha forzato 7 palle perse a Venezia nel secondo quarto, la chiave per recuperare il primo break. Le 18 perse complessive di Venezia, anche 11/20 ai liberi, spiegano perché la partita sia finita in volata nonostante la Granarolo abbia tirato col 39% su azione (36% da due) contro il 61% degli ospiti, che hanno anche vinto 39-30 a rimbalzo.

LE PAGELLE: White 6,5, Gaddy 6, Imbrò 5, Fontecchio 6, Mazzola 6,5, Gilchrist 5, Ray 6,5

Domani il pagellone con l’analisi completa delle statistiche individuali.

LE PAROLE: “Resta il rimpianto – sottolinea un amareggiato Giorgio ValliPeccato perché ci è mancato un po’ di veleno, ma d’altronde non siamo ancora una squadra di serie A perché dobbiamo ancora lavorare giorno dopo giorno per diventarlo. In alcune situazioni dobbiamo essere più decisi, a Mazzola ho detto che deve essere più deciso fin dall’inizio per evitare che poi gli arbitri gli fischino anche i sospiri. In generale ci è mancata presenza in area, mi riferisco a tutti e non solo ai lunghi. L’ultimo tiro? Dipende anche da quello che ti concede la difesa, Ray non aveva scarichi ed è stato costretto ad andare dentro“.

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