Vincendo una partita di fatto sempre in controllo, a parte lo 0-10 nel finale del secondo quarto, la Virtus mantiene l’imbattibilità europea con un settebello che la pone come l’unica della competizione ancora intonsa. Lo fa con buone letture e buon equilibrio tra tiri dentro-fuori, giovandosi di una difesa nel terzo quarto che tutto ferma e condiziona.
Buono anche il rientro di Markovic, che pur non potendo tirare guida diritto, coadiuvato da Pajola e Teodosic, oggi quasi esclusivamente in veste di suggeritore e non stoccatore. Un finale eccessivamente soffice fa infuriare Đorđević che non vuole lasciare scorie per il futuro, dopo aver macinato difesa e poche perse, concentrate in pochi momenti, quasi sempre al termine del tempo, sia del primo che del secondo.
Da segnalare il buon 10/23 dall’arco ed i ben 26 assist, per una Virtus che a cercarsi trova sempre gran gusto, con almeno 7 giocatori con 2 o più a testa.
Tra le varie assenze, Abass da una parte, Maric e Masiulis dall’altra, spazio ai soliti Pajola e Tessitori e per gli ospiti il ritrovato Valinskas M, ex Zalgiris, per un quintetto tutto autoctono. Cercando Tessitori ed aprendo il campo il vantaggio è Virtus, i lituani rispondono dall’arco coi fratelli Valinskas e tengono il passo, col rientro a metà frazione di Markovic c’è il +7. L’ingresso di Vinales porta opzioni interne ai suoi con buone incursioni, la Virtus va al riposo con 4 punti di vantaggio e l’infortunio al braccio sinistro di Nikolic. Molto bene al tiro da 2, escono 2 triple che ballano a lungo sul ferro, per il resto paiono 10’ in controllo.
Polveri bagnate in avvio contro la zona ospite, si va col quintettone, Ricci da 3 e Hunter da 4, la difesa regge così come un minimo vantaggio. Nel finale è l’opposto, 3 piccoli e vantaggio che si dilata grazie pure ad un tiro da 4 di Adams. Il +13 è sprecato in un ultimo minuto di pessime fattezze, perse, tiracci e difesa inadeguata, la tripla sulla sirena dice 0-10, un bel calcio al secchio del latte. Il Liet è di nuovo ad un possesso tirando pure male, meno del 40% dal campo, ma è evidente che la partita la faccia, nel bene e nel male, la Virtus, a tratti indolente.
Una Segafredo più concentrata vola al vantaggio in doppia cifra, buone letture del duo Teodosic-Pajola e difesa intesa, un efficace Ricci a picchiare dagli angoli per il +16. Dopo 5’, subiti 3 punti, la difesa tocca tutto e sovente ruba, il secondo quintetto come nel finale del primo tempo ha poca fluidità e i lituani rientrano da -18 a -12. Gamble rimedia ai liberi qualche appoggio soffice, Adams firma il massimo vantaggio dall’arco all’ultima pausa, +19. Come all’andata, un terzo quarto che scava il fossato, 42-4 di val.
La Virtus non infierisce ma nemmeno smette di giocare, il Liet su qualche tiro male costruito picchia con le triple e riaccosta a -12 dopo aver visto pure un -21. Nonostante Đorđević provi a fermare il gioco con qualche sospensione, la squadra ha già staccato e il Liet si riavvicina, senza mai però dare l’impressone di poter creare un vero pericolo, nonostante Vinales faccia canestro da ogni dove.
Prossima partita sarà domenica 22 novembre ore 18:00 derby in casa Fortitudo (Unipol Arena), diretta Eurosport Player e in voce Radio Nettuno Bologna Uno.
Il tebellino
Virtus Segafredo Bologna-Lietkabelis Panevėžys 82-73
Parziali: (21-17; 37-34; 65-46)
Virtus Segafredo Bologna: Tessitori 11, Deri, Pajola 6, Alibegovic 7, Markovic 3, Ricci 11, Adams 8, Hunter 8, Weems 14, Nikolic, Teodosic 5, Gamble 9. All. Đorđević.
Lietkabelis Panevezys: Vinales 27, Normantas 5, Vaiciunas n.e. Lipkevicius 11, Poska 5, Maldunas 6, Venskus 3, Barnies 2, Valinskas P. 8, Valinskas M. 6. All. Canak.
Luca Cocchi (BasketCity.net)