Dopo un cammino fatto di 21 partite, la Virtus si trova là dove sognava di essere, a disputare la finale d’Eurocup davanti al suo pubblico.
È giunta all’ultimo appuntamento con un percorso ben diverso da quello nella scorsa edizione, nessun dominio nella stagione regolare, pronta a cogliere al meglio quanto s’è trovata di fronte nei turni di playoff, ringraziando Ulm che ha fatto l’impresa di togliere di torno la n°1, Juventut di Badalona, e mostrando la propria forza serena svellendo le ambizioni di Valencia in una Fonteta ammantata di arancione.
E ora, “one more”, l’ultimo atto che la vedrà opposta alla grande sorpresa dell’anno, il Bursaspor, approdata alla finale dopo una stagione di basso profilo (8 vinte-10 perse, e tante grazie al nuovo formato) ed un playoff tonante, passando per le imprese in trasferta sul fil di lana col Partizan (al supplementare) e col Cedevita (cesto sloveno della vittoria annullato all’instant replay), prima dell’abbondanza in quel di Andorra (rammentiamo come i pirenaici galleggino malamente all’ultimo posto in Liga ACB).
In partita secca nulla è scontato, se da una parte c’è la consapevolezza della propria forza, dall’altra la sfrontatezza di chi l’impresa l’ha già fatta e rifatta e la paura non esiste.
Ci si gioca un trofeo importante a livello continentale (mai vinto da un’italiana) e il fondamentale accesso per meriti sportivi alla prossima Eurolega, il paradiso sognato dalla proprietà, ed anche da tifosi, una sorta di ritorno a casa in quella competizione che la Virtus ha vinto all’esordio del nuovo formato ed è ancora l’unica squadra italiana a vantare.
Sarà un bagno di folla annunciato, occorrerà mantenere i nervi saldi e non farsi prendere dallo sconforto se non sarà fuga immediata, Bursaspor è squadra che vive di tiro dall’arco e quando in striscia difficile da limitare, ha roster corto e quindi caricare di falli i 2/3 giocatori fondamentali li esporrebbe a vuoti non sostituibili, ma degli aspetti tecnici parleremo in seguito.
Ora è tempo per tutti di prepararci all’evento, definito dal coach come la partita più importante della stagione, anche di quelle che seguiranno. Difficile dargli torto, one more, niente di più!
Luca Cocchi (©BasketCity.net)