
Con una partita sbranata fin dall’avvio, avanti 40’ su 40’, vincendo tutti i quarti, la Virtus fa sua una partita molto importante con Valencia, arrivata qui in striscia vincente. Rimette in equilibrio la classifica ma soprattutto conferma quanto di buono fatto in precedenza, centrando il primo 1-2 di stagione.
La difesa detta legge, sulle prime curve della partita toglie sicurezza ai taronjas che non entrano mai in gioco, distrutti da Mickey, eccellente sempre, dietro, davanti, giocando vicino e lontano, e da un Cordinier, che beneficiato da alcune visioni teodosiciane distrugge ferro ed avversari.
Ma molti sono i segnali positivi in una serata iniziata senza Shengelia, dovendo così forzatamente andare con quintetti piccoli, che hanno pagato anche per le mani fatate di Ojeleye dalle sue amate piazzole. Se nel basket moderno il tiro da 3 è decisivo, oggi ne abbiamo avuto dimostrazione, V nere oltre il 50% a lungo, disastrosa Valencia sempre attorno ad un misero 15%.
Ed impattando a rimbalzo il sipario è sceso anticipatamente per gli spagnoli in una serata dove Teodosic ha chiuso a 0 nei punti, regalando però 6 assist di quelli da prolungati applausi.
Assenze importanti per entrambe (Shengelia e Dubljevic), Scariolo replica i soliti 5 da Europa, Mumbrù ha in centro Alexander a suturare le assenze e il killer Prepelic da subito. Mentre il tabellone e le statistiche lasciano subito la partita, la Virtus prova a scappare, costruendo bene i tiri mentre i taronjas van forte a rimbalzo ma centrano solo ferri, a metà + 8 con tanto Mickey. Il giro dei cambi porta sugo alle V nere che con Cordinier (e un assist immaginifico di Milos) vanno in doppia cifra di vantaggio a +15 con quintetto piccolo forzato nel finale. Il +16 al primo stop è frutto di un buon attacco (9/14 dal campo) ma soprattutto di una difesa indemoniata che forza il pessimo 3/17 avversario (0/6 da 3).
Si spreca qualcosa davanti, ma la difesa resta arcigna e si valica pure il fatidico +21 dell’anno passato, sempre qui, sempre a novembre. Toccato il +24 l’attacco, seduto Teo, si siede, la difesa concede piastrelle meno contestate e subisce un 0-9 che inquieta. Il +17 alla pausa lunga lascia un buon vantaggio ma permette pure agli spagnoli di restare in partita nonostante medie al tiro orribili (28%). Per la Segafredo già 2 in doppia cifra, Cordinier e Mickey, sprecano poco le 2 squadre, 9 perse in 2.
Si riparte dopo interminabile pausa sempre causa problemi al luminoso, partita che perde d’intensità, come prevedibile dati i tempi morti. E’ più lesta la Virtus a ritrovare la connessione con la partita, con una scarica di triple allarga di nuovo il divario ed oltre il ventello si resta a lungo, nonostante qualche fallo offessivo evitabile. Sul +27 la “fame” si placa, la difesa regge sempre e all’ultima pausa un corroborante +24 scaccia eventuali paure. Salgono le perse (6 in 10’) ma dall’arco son dolci frutti che compensano.
Sul +25 e col 4° fallo di un assatanato Pajola, c’è spazio per Mannion, a non lasciare nemmeno una vaga idea di partita giocabile agli arancioni ci pensa Lundberg che semina avversari per il campo. Il finale trova anche il trentello, quando Valencia è già sul volo di ritorno perdendo pure a briscola coi tristi 59 a referto.
Prossima partita sarà domenica in LBA a Trento ore 17:00, streaming su Eleven Sport e RadioNettunoBologna1.
Il tebellino
Virtus Segafredo Bologna-Valencia Basket Club 89-59
(24-8; 42-25; 66-42)
Virtus Segafredo Bologna: Cordinier 15, Mannion 9, Belinelli n.e. Pajola 6, Bako 4, Jaiteh 4, Lundberg 14, Hackett, Mickey 16, Weems 7, Ojeleye 14, Teodosic. All. Scariolo.
Valencia Basket: Harper 7, Claver, Puerto 6, Prepelic 7, Pradilla 4, Webb 3, Lopez-Arostegui 7, Jones 10, Van Rossom 2, Radebaugh 2, Alexander 5, Rivero 6. All. Mumbrù.
Arbitri: Latisevs, Vilius, Zamojski.
Luca Cocchi (BasketCity.net)