
Non bastano volontà e abnegazione, la Virtus priva di alcuni giocatori determinanti per questo livello (Shengelia e Cordinier ed in pratica anche Lundberg non impiegato) e con altri presenti ma non al massimo, deve arrendersi nel finale alla multinazionale serba targata Partizan.
Momenti di black-out generati da palloni malamente gettati e coperture difficoltose a rimbalzo hanno concesso break ripetuti che alla fine non son stati suturati.
Nonostante queste lacune, e qualche rimbalzo offensivo di troppo, i bianconeri han lottato fino all’ultima stilla di sudore, costruendo buoni tiri (ottime le medie in una partita altamente fisica) figli di ben 23 assist, ritrovando un buon Mickey e pescando ancora il jolly Abass, sempre più a suo agio in battaglie del genere.
Il tutto sotto la guida imprescindibile di Teodosic, ben coadiuvato da Pajola, mentre oggi Belinelli ha pagato dazio contro il muro serbo. Il sogno dei playoff pare spegnersi qui, stante anche un calendario non propriamente semplice.
In un’arena piena come non mai è bagno di folla bypartisan per l’icona assoluta Sasha Danilovic, poi si parte, privo pure di Shengelia per malattia, Scariolo va con Mickey al suo posto, Hackett alla guida e Ojeleye in ala, Obradovic ha Smailagic per Lessort e tanti ex Milano, Leday, Punter e Nunnally. La Virtus assalti il ferro, il Partizan colpisce dall’arco con esiti che ripagano e a metà V nere a -5 sbagliando più cesti da pochi cm. La difesa sporca le trame bianconere, le perse lasciano campo aperto ai serbi che volano a +7 con quintetto completamente ribaltato. Le buone letture finali scrivono un potabile -2 nonostante i 28 subiti, compensati da buone medie al tiro e la tenuta a rimbalzo.
Difese che salgono e attacchi che vanno a sbattere nel 2° quarto che gira a lungo sulla parità con Segafredo che mette il becco avanti di 4 sulle ali di Abass. I cioccolatini da Valjevo mettono in ritmo la squadra fino al +8, i rimbalzo lasciati costan caro, scialando il vantaggio che resta di 2 soli punti a metà. Virtus precisa dall’arco (5/8), spreca palloni (8) e lascia 7 carambole sotto al proprio ferro, il Partizan è tanto Punter (13), tirando male da 3 ma sprecando il meno possibile in costruzione.
Ripartenza tutta Partizan, sospensione dopo 2’ sotto di 5 con dormite collettive, si rientra in partita ma senza risorpassare, attacchi freddi nei primi 5’ a difese schierate. Si passa sovente ai liberi, sulle perse serbe che la difesa forza la Virtus prova a tornare in parità e sorpassare, sempre ai liberi. La Segafredo spreca qualche piazzola libera, Nunnally no, i suoi chiudono +2 all’ultima pausa. Calate le medie da 3, si vive del 9/10 ai liberi in 10’ sempre più intensi.
Le perse di Belinelli caricano il Partizan e Exum, si torna ad inseguire, in un amen è -10 a metà. Teo guida la rimonta dimezzando il divario, mentre dietro di va con la zona. Sul -3 Nunnally trova la bomba che spezza l’inerzia virtussina, lì si spengono le speranza bianconere, risalire dal -8 è impresa impossibile nonostante nessuno si arrenda fino al termine, con tentativo di rissa tra Punter e Teodosic, che finiscono per chiarirsi ed abbracciarsi.
Poi per i giocatori del Partizan è tempo di festeggiare sotto la “propria” curva occupata interamente.
Prossima partita sarà giovedì ore 18:00 in Eurolega a Berlino con l’Alba, diretta Eurosport2, streaming su Eleven Sport e RadioNettunoBologna1.
Il tebellino
Virtus Segafredo Bologna-Partizan Mozzart Bet Belgrade 79-88
(26-28; 47-45; 63-65)
Virtus Segafredo Bologna: Mannion, Belinelli, Pajola 9, Bako 4, Jaiteh 14, Lundberg n.e. Hackett 5, Mickey 13, Weems, Ojeleye 13, Teodosic 11, Abass 10. All. Scariolo.
Partizan Mozzart Bet Belgrade: Vukcevic n.e. Leday 10, Avramovic, Punter 17, Smailagic 9, Papapetrou 3, Exum 17, Nunnally 16, Lessort 5, Trifunovic, Andjusic, Madar 11. All. Obradovic.
Arbitri: Hierrezuelo, Bissang, Cici.
Luca Cocchi (©BasketCity.net)