ETERNEDILE BOLOGNA-TFL GARCIA MORENO ARZIGNANO 89-83
Eternedile: Candi 3, Valentini 5, Lamma 12, Iannilli 13, Samoggia 2, Sorrentino 5, Mancin 4, Raucci 16, Carraretto 29, Italiano 0. All. Boniciolli.
TFL GARCIA MORENO: Bellato 0, Zanotti 15, Vencato 13, Monzardo 2, Rossetto ne, Camata 8, Bordignon 16, Bolcato 24, Battilana ne, Tuninetto 5. All: Venezia.
Dopo una settimana infuocata, (ri)parte bene Matteo Boniciolli: le differenze con Claudio Vandoni sono tante, a partire dalla scelta del quintetto di partenza, passando per la gestione dei giocatori e il minutaggio degli stessi. È stata una partita più complicata del previsto, con la Fortitudo che non è mai riuscita ad allungare e sono serviti i liberi di Lamma e Carraretto nell’ultimo minuto per regalare la prima gioia al nuovo coach.
LA CRONACA: Si parte con la Fossa dei Leoni che rinnova il gemellaggio con Roseto ed espone uno striscione in memoria di Baron Schull. Boniciolli fa capire di avere idee diverse da Vandoni e, complice l’assenza di Montano, cambia il quintetto base e fa partire Candi e Lamma lasciando in panchina Valentini. Arzignano gioca senza paura e si trova avanti 6-9, poi un super Carraretto (10 in 7 minuti), guida un parziale di 10-0 che consente alla F di trovare il 16-9. Boniciolli ruota tutti i suoi uomini nel primo quarto, ma Arzignano continua a giocare, non vuole essere vittima sacrificale e resta attaccata alla partita (26-23 al 10′). Nel secondo quarto, Lamma continua a dispensare assist (8 in 10 minuti) e la Fortitudo prova il primo allungo, con una tripla di Carraretto che vale il +9 (38-29) ma Arzignano continua a rimanere in partita, nonostante l’ottima prova offensiva della Fortitudo con un buon Raucci (49-41).
Ad inizio terzo quarto Arzignano va a a segno con i primi cinque attacchi e trova il -1 (53-52), prima che 6 punti di fila di Carraretto ridiano ossigeno alla F. Nella seconda metà del quarto sale in cattedra Davide Raucci che, in meno di un minuto, mette una tripla e regala due splendidi assist a Sorrentino che valgono il +11 (68-57). Nell’ultimo periodo il leit motiv non cambia: la Fortitudo mantiene un buon margine ma non scappa e Arzignano prova ad avvicinarsi. Il quinto fallo di Bolcato a 5′ dalla fine (24 per lui) sembra essere la fine delle speranze degli ospiti, ma accade esattamente il contrario: la Fortitudo si rilassa e dilapida il vantaggio, con Arzignano che trova il -1 ad un minuto dalla fine (83-82). Servono i liberi di Lamma e Carraretto per evitare spiacevoli sorprese, con la partita che si chiude sull’89-83. Nel finale, i giocatori di Arzignano vogliono omaggiare la Fossa dei Leoni e si fanno fotografare con la curva alle spalle, in un gesto quasi di venerazione.
LA CHIAVE: Nel finale ha contato tantissimo il fatto che Arzignano fosse entrata in bonus decisamente presto nell’ultimo quarto: questo ha permesso alla Fortitudo di tirare tanti liberi e potere mantenere il vantaggio. Nel complesso, ha fatto la differenza l’esperienza di due giocatori esperti come Lamma (11 assist) e Carraretto (29 punti).
IL MIGLIORE: Carraretto segna tanto e Lamma fa girare la squadra con i suoi assist, ma come dirà coach Boniciolli nel post- partita, l’MVP è sicuramente Davide Raucci: l’ex Torino, nel secondo quarto, trascina la squadra e alla fine chiude con 16 punti, 5 rimbalzi e 2 falli subiti in 28 minuti di campo, un minutaggio che non gli veniva dato da tempo.
I NUMERI: Le squadre si equivalgono nella percentuale dal campo (51%), con gli ospiti che tirano con un ottimo 48% da tre (11/23), mentre la Fortitudo si limita al 44%. Bologna tira più liberi (30 a 21), ma ha una percentuale peggiore (73% contro 86%). La Fortitudo domina a rimbalzo (31-21) e regala più assist (24-16). I biancoblù hanno anche meno palle perse (13-19) e più recuperate (9-6).
LE PAGELLE: Candi 6.5, Valentini 6.5, Lamma 7, Iannilli 7, Samoggia 6, Sorrentino 6, Mancin 6+, Raucci 7.5, Carraretto 7, Italiano 6. All. Boniciolli 6.5.
Domani il pagellone con l’analisi completa delle statistiche individuali.
LE PAROLE:
Boniciolli: “Questa partita è stata un corso accelerato per me per capire come è la B2. È un campionato nel quale tutti verranno qua a dare il massimo e la classifica dice che ci sono squadre più forti di Arzignano, che veniva da 14 sconfitte consecutive. Ho fatto i complimenti alla mia squadra perchè avevo bisogno di questa partita per capire come lavorava, e oggi abbiamo giocato con l’organizzazione offensiva di Vandoni. In più, sono stati bravi a sostenere una pressione del genere e hanno mostrato una grandissima intensità difensiva e mentale, anche quando Arzignano faceva sempre canestro. Ho lasciato a sedere Samoggia e Italiano perchè non mi sembravano pronti fisicamente. Prima di questa partita ero contento di essere tornato ad allenare; dopo la gara dico che sono contento di allenare loro.
Vorrei poi fare una considerazione sulla Pallacanestro Italiana: ho partecipato qualche anno fa ad un raduno della Nazionale, ho visto tanti ragazzi giovani e bravi, ma mi era stato detto che da questi sarebbero venuti fuori dei noni e decimi uomini per la serie A. A fine gara sono andato da Zanotti e Bolcato per chiedergli come mai non giocassero in serie A. Mi chiedo come sia possibile che due giocatori del genere giochino in questa categoria. Non lo capisco e non lo capirò mai. Iannilli? Ha giocato una buona partita, e il pensiero che i lunghi siano un intralcio agli allenatori, è un grande limite per il sistema italiano: i lunghi ci sono e servono, vanno allenati meglio. Se Iannilli ha giocato una buona gara, lo deve anche a Mancin che gli ha dato minuti di rotazione. Il migliore in campo è stato Raucci, anche se i tre perni sui quali è stata costruita la squadra sono Carraretto, Iannilli e Lamma. Raucci ha giocato una partita di un’intensità incredibile, ha preso rimbalzi offensivi difficili e gli faccio i complimenti. Candi in quintetto? Non c’era Montano, Sorrentino era al rientro e non volevo metterlo in quintetto anche per non creare polemiche con chi mi ha preceduto. Candi ha 18 anni, se Danilovic giocava in Eurolega alla sua età, lui può farlo in B2”.
Lamma: “Loro hanno giocato una superpartita e facevano sempre canestro, noi siamo stati bravi a rimanere lì fino alla fine, concentrati per tutti i 40 minuti. Venire al Paladozza significa giocare senza pressione e questo è chiaramente una cosa che avvantaggia i giocatori di talento, come quelli di Arzignano. In A1 è diverso, si conoscono di più anche i giocatori”.
Raucci: “Il coach mi ha parlato questa mattina, mi ha detto: “Io vorrei tu fossi il mio Dennis Rodman”, perchè ha bisogno della mia energia e della mia verticalità. Mi ha chiesto dove preferisco giocare, se da esterno o da interno: io ho sempre giocato da “4” e glielo ho detto, ma gli ho anche detto che la mia aspirazione è quella di diventare un’ala piccola. Mi ha detto che giocando da 4 gli posso far vincere le partite e mi ha caricato abbastanza”.
Giacomo Bianchi
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