GRANAROLO-DOLOMITI ENERGIA 88-78
Virtus: White 10, Cuccarolo 4, Gaddy 7, Imbrò 5, Mazzola 8, Tassinari, Benetti, Vercellino ne, Hazell 30, Gilchrist ne, Ray 24, Cattapan. All: Valli.
Trento: Mitchell 20, Sanders 3, Pascolo 15, Grant 4, Forray 2, Flaccadori 2, Owens 10, Baldi Rossi 11, Armwood, Spanghero 11. All: Buscaglia.
Con 54 punti della coppia newyorkese Hazell-Ray (foto Serra/Virtus Pallacanestro), la Virtus supera Trento 88-78 e conclude il girone di andata con un’altra vittoria convincente. Senza il -2 di penalizzazione, ultimo retaggio della gestione Bottai, la Granarolo sarebbe ottava in classifica e qualificata per le Final Eight. Sarebbe stato un premio più che meritato per il lavoro svolto da Valli e dai giocatori in questi mesi. Contro Trento, Hazell disputa una grande prova dopo i 29 punti di Roma e Ray è decisivo con 14 punti nel quarto periodo dopo essersi allenato solo due volte con la squadra negli ultimi 10 giorni per l’infortunio alla spalla. Ora la sosta, con il club sul mercato alla ricerca di un sostituto (preferibilmente comunitario) di Gilchrist, che è rimasto incollato alla panchina tutta la partita.
LA CRONACA: Ray parte in quintetto ma gioca un primo tempo con il freno a mano tirato e la spalla non ancora sicura (2 punti e 6 palle perse). Ottimo è l’inizio difensivo di Mazzola su Owens, ma è una raffica di Hazell a dare il primo strappo nel secondo periodo (28-22) con 13 punti già all’attivo. La Virtus perde però troppi palloni (12 nel primo tempo) e Trento resta in scia con le fiammate di Mitchell. Hazell è scatenato in avvio di terzo periodo, con 13 punti in 5 minuti che danno la scintilla all’allungo bianconero (70-60). Pascolo e Spanghero, con 13 punti consecutivi, ricuciono e pareggiano (73-73), ma è proprio quest’ultimo a fare la frittata. Dopo la tripla del pareggio provoca la curva, poi commette fallo sul tiro da tre di Ray e protesta beccando tecnico a metà ultimo quarto. Ne nasce un 15-0 Virtus che decide la partita, con Ray mattatore e autore di 14 punti nel quarto periodo.
LA CHIAVE: Il fallo sul tiro da tre e il tecnico fischiato a Spanghero decidono di fatto la partita. Trento era tornata in parità e in quel momento si trovava a -3 per una tripla di Ray. Su un altro tentativo del capitano dall’arco, il play degli ospiti gli frana addosso e poi protesta. La Virtus ringrazia.
I NUMERI: La Virtus domina a rimbalzo 46-32, Hazell arriva a 30 punti sul primo possesso dell’ultimo quarto e ha segnato 59 punti nelle ultime due partite. Ray segna 22 dei suoi 24 punti dopo l’intervallo, mentre Mazzola chiude con 24 di valutazione segnando solo 8 punti.
IL MIGLIORE: Titolo che va condiviso fra Hazell e Ray, con l’ultimo quarto del capitano che va però direttamente fra le perle di questa stagione per la leadership con la quale conduce la squadra alla vittoria grazie a scelte e canestri da giocatore di qualità superiore.
LE PAGELLE: White 7, Cuccarolo 6, Gaddy 6,5, Imbrò 6, Mazzola 7, Hazell 8, Ray 8
LE PAROLE: “Siamo una squadra operaia, che si é sacrificata da morire – spiega Giorgio Valli – Allan Ray in primis, per questo devo ringraziare il medico Amato e i fisioterapisti Marzocchi e Nobili, perché hanno fatto davvero un miracolo. Non era facile per lui affrontare questa partita dopo dieci giorni di stop, con la spalla ancora dolorante ed affaticata. Prima ha giocato per la squadra, ha saputo aspettare il suo momento ed infine ha fatto il capitano. Anche Matteo Imbró ci ha dato una grossa mano, ha fatto un’ottima prestazione nonostante le sue problematiche fisiche. É stata una partita difficile, Mitchell é un giocatore da Eurolega e quando gli abbiamo lasciato un centimetro di spazio ci ha puniti duramente. Sono una squadra che gioca bene, che ha battuto il nostro pressing perché sono bravi a dividersi e a passarsi il pallone, anche nei momenti di difficoltà. Ha fatto una grande partita nascosta Valerio Mazzola, che si è preso responsabilità finalizzando certe azioni importanti. Abbiamo gli uomini per fare questo tipo di partite. Gilchrist? Io dico sempre che i giocatori della Virtus sono i migliori del mondo. In questo momento i lunghi hanno coperto benissimo il loro ruolo. Gilchrist ha avuto un calo di rendimento e sa di essere il quarto lungo. Qui non giocano gli americani, qui gioca chi se lo merita, chi lavora e va avanti“.
(ha collaborato Francesca Barbieri)
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