20 Aprile, 2024

I grandi della Virtus: Venzo Vannini

I grandi della Virtus: Venzo Vannini
Photo Credit To Il primo scudetto del 1946 (Virtuspedia)

Venti stagioni alla Virtus, come Giancarlo Marinelli, diciotto da capitano, sedici di gare ufficiali a livello nazionale. Nel 1931/32 solo il Torneo di Propaganda, ma l’anno dopo la Virtus oltre a quella manifestazione tornò a partecipare anche a un campionato, quello Emiliano di Seconda Divisione e Vannini c’è. Poi la promozione nel 1934, tanti piazzamenti, due stagioni di sole amichevoli, nel 1943/44 e nell’annata seguente, poi i quattro scudetti consecutivi e la conclusione della carriera agonistica nel 1952, quando fece anche l’allenatore, prima di essere sostituito da Penzo.

La storia d’amore con la Virtus non finisce certo qui: rimane consigliere fino al 1970, quando la Virtus diventa S.P.A. Venzo ha solo cinquantasei anni, di cui quaranta passati all’interno della V nera. I ventotto anni successivi della sua vita li passa a sostenere la sua squadra del cuore, ma poi non va più alle partite, perché le poche volte che si perde soffre troppo. Da giocatore ha fatto in tempo a vincere quattro titoli, a vivere l’epopea della Sala Borsa, ma il suo mito rimane legato alla Santa Lucia, perché Venzo era uno di Castiglione, come Marinelli, Bersani e Rapini.

Venzo Vannini
Venzo Vannini (foto fornita da Virtuspedia).


Vannini era una difesa destra, perché a quei tempi, molto più di oggi, i ruoli erano molto definiti, c’era chi era prevalentemente votato all’attacco e chi si dedicava maggiormente alla protezione del proprio canestro; da buon capitano, poi, nelle sospensioni richiamava a raccolta i compagni spronandoli ad una più arcigna fase difensiva. 706 punti in 210 gare ufficiali giocate, in un periodo in cui si giocava molto meno. Anche in nazionale ha pagato il periodo bellico, basta considerare che ha esordito nel 1939 e ha chiuso nel 1947. Il suo risultato più brillante in azzurro è l’argento agli Europei di Ginevra del 1946, quando firmò il suo più grande bottino nell’Italia della pallacanestro, otto punti contro la Polonia.

Quel campionato europeo si disputò tra la fine di aprile e primi giorni di maggio, poi a fine luglio a Viareggio arriva anche il primo scudetto con la Virtus, in un’annata veramente magica. Che fu anche il ricordo più bello che si portò per sempre dentro come ebbe a dire un giorno: “Il ricordo più bello è quel primo scudetto perché c’eravamo stufati di arrivare sempre secondi. Ci allenammo per un mese e mezzo all’aperto e sotto il sole. Si doveva giocare a Viareggio, sapevamo che avrebbe fatto caldo e arrivammo temprati come lupi di mare“.


A cura di Ezio Liporesi (©BasketCity.net)

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