
L’ultima amichevole in terra italiana della Virtus è al vetusto PalaCiti di Parma, di fronte alla neopromossa Vanoli Cremona. Con Shengelia, Cordinier e Lundberg a guardare, aspettando i rientri di Pajola, Polonara e Dobric (infortunato dopo 2’ nella finale mondiale persa dalla sua Serbia con la Germania, ma visto camminare e scaldarsi alla cyclette), la tenzone è da considerarsi come un allenamento semicompetitivo, evitando di prendere per oro colato quando mostrato sul parquet.
Arriva una vittoria che mostra una squadra volenterosa, ancora molto indietro ma con sicurezze, come i pochi intensi minuti di Dunston, un Mickey perno dell’attacco ed Hackett padre padrone dei bianconeri.
Menolo mostra mano, meno muscoli, Smith s’è visto poco limitato da falli, apparso indietro Abass e non ancora bene alla guida Mascolo. Beli invece, pareva il 10° mancante per fare una partitella, poi quando si è acceso ha mandato tutti al bar, prendendosi la partita, osannato dai giovani presenti, quasi tutti qui per lui. Infine Cacok, tanto atteso, ha faticato ad entrare in partita, veloce e reattivo, non una mano educatissima, dietro non brillante ma ha presenza a rimbalzo ed ha finito in crescendo, buon auspicio.
Il primo quintetto è Belinelli-Cacok-Hackett-Mickey-Abass, mentre Cremona priva del play Bone (uscito dal contratto per problemi personali) va con Adrian-Pecchia-Denegri-McCullogh-Golden. Sulle ali di un Mickey senza grandi avversari (9 in 5’), la Virtus sprinta, ma col giro dei cambi ed una efficace sospensione di Cavina, Cremona sorpassa alla prima sirena, trovando ottimi spunti da Golden, centro vecchio stile. Con Hackett alla guida si è vista una Virtus più incisiva, dietro la pressione sulla palla c’è, l’efficacia meno.
Un 2° quarto con assetti variabili e tante prove, dal quintetto con Mickey-Menalo come lunghi (il croato mostra buona mano ma propensione ai falli), a quello con 3 esterni puri, fermato dai falli di Smith ma continuato grazie al buon apporto del “cinno” Baiocchi. E proprio con questo assetto è piovuta la grandinata di Belinelli che ha mandato le formazioni alla pausa lunga sul pareggio, per il capitano 14 punti in 5’. Il pressing Vanoli è stato ben battuto, cercando il lungo in avvicinamento con gli esterni pronti a volar via sui lati, con Cavina sentito infuriato più volte. Dietro invece ancora indietro, soprattutto sulle incursioni dei piccoli, certo, con Dunston a presidiare il pitturato la musica è diversa.
Si riparte con fiducia a Smith e Cacok, il primo vola subito a 4 falli, il secondo vedi i primi palloni, sprecandone un po’ troppi, il -12 è velocemente suturato dal rientro dei senatori, bastano meno di 3’ a Dunston per chiudere l’area, ancora meno al Beli a scariccare 6 punti in un battito di ciglia. Nonostante la confusione offensiva di un Mascolo volenteroso ma non preciso, meglio dietro a limitare Lacey, la reazione c’è, con ancora svariati minuti di Baiocchi.
È proprio del baby il sorpasso con un 2+1, da lì è partita vera cavalcando Cacok dopo buoni spunti di Dunston, ridando fiducia a Smith. Il finale è guidato da Hackett, davanti e dietro, Cremona forza molto con McCullogh, Mickey si riprende l’area e nel gran caldo del palazzetto la partita è Virtus.
Tabellino
Virtus Segafredo Bologna-Vanoli Cremona 91-86
(24-27 52-52 67-71)
Virtus Segafredo Bologna: Belinelli 22, Smith 4, Mascolo 2, Cacok 6, Faldini n.e. Accorsi n.e. Baiocchi 5, Hackett 14, Menalo 11, Mickey 20, Dunston 4, Abass 3. All.re Scariolo
Vanoli Cremona: Eboua 5, Adrian 10, Ivanovskis n.e. Pecchia 6, Vecchiola n.e. Denegri 17, Galli n.e. Lacey 11, Piccoli 11, McCullogh 9, Golden 11, Zanotti 5. All.re Cavina