Annichilendo Milano in una quarta frazione debordante, la Virtus si prende anche gara3 e conduce 3-0, dando prova di forza e nervi. Le varie prove di fuga son sempre state riprese dall’Olimpia nel primi 3 quarti, nell’ultimo no, il clinic difensivo è stato qualcosa di mai visto in una finale scudetto, tenuti gli avversari a 6 punti distruggendoli offensivamente con una prova di squadra incredibile.
La coppia Pajola-Abass ha chiuso tutto, Weems ha giocato la miglior partita di questi 2 anni, al di là del trentello nel derby, il tutto resistendo a fischiate non sempre amiche, ma vincere così è anche più corroborante verso l’ultimo assalto, che sarà già venerdì.
I crudi numeri narrano un divario incredibile a rimbalzo e pure al tiro, dove il modesto 39% Virtus è grasso che cola rispetto al 30% ospite, non nei numeri c’è la foto dell’incontro ma nell’energia profusa in tutti i 40’.
DJ si è inventato quintetti particolari, Alibegovic da 5 ha costretto Hines a girare lontano dall’area, finendo per recuperare più falli che rimbalzi, e questa è una vittoria tattica fondamentale.
Nulla è fatto, ma la strada è stata asfaltata per arrivare a destinazione, il sogno si sta facendo realtà.
DJ conferma i partenti di gara2, Messina che cambia Leday e Delaney per Tarczewski e Micov, parte coi 2, il Chacho a guidare, Punter a fianco di Shields, unico reduce dei precedeni quintetti. Passan quasi 3’ per muovere lo 0-0, lo fa Ricci dall’arco, a lungo comandano le difese con Milano più lesta ai rimbalzi d’attacco. Tra tiri sbagliati (35% a 31% dal campo) e falli esponenziali (13), il punteggio resta basso, il cameriere sulla sirena di Teo vale il +1, dopo 10’ nervosi fin troppo.
Riparte solo la Virtus che allarga il parziale a cavallo dei quarti di 14-0, poi Punter spegne l’euforia bianconera del +12 e l’A|X è di nuovo lì, cinica a sfruttare le seconde opportunità scaturire da offensivi e fischiate a rimbalzo. La Segafredo non segna più, nemmeno in contropiede per oltre 5’, la difesa qualcosa contiene e paga dazio solo al -1 della tripla di Brooks. Weems riapre i fuochi, Milano riaccosta tirando più volte su unica azione, il +3 è di Pajola ai liberi. Le V nere tirano meglio da 3 che da 2, perdono solo 4 palloni ma lasciano 8 carambole sotto al proprio ferro, il male maggiore oltre al lungo black out offensivo.
E’ di nuovo al Virtus a partire lanciata, 8-1 in 2’ quando DJ prova un quintetto con Ali da centro. Il +12 non regge, ancora un prolungato black out offensivo provato da innumerevoli fischiate dubbie che costano un “ovvio” tecnico a DJ. Milano sorpassa, manco a dirlo, con una lunga fila di liberi, Weems impatta in un ambiente che si scalda e s’infuria verso i grigi. E’ Datome l’uomo del quarto, per la Virtus invece Weems scaccia le paure.
Le partenze fotocopia si ripetono, con un Pajola da difesa e attacco è ancora +10 a 5’, A|X tenuta a 4 punti. La difesa Virtus è da antologia, Milano non segna mai se non ai liberi, a 3’ sono ancora 10 i punti di vantaggio, quando Teo irridendo la difesa firma il +13 il traguardo pare dietro l’angolo. L’energia e la voglia è tutta da una parte il tempo passa ed è festa grande pure in anticipo. 3-0, manca un passo per il sogno.
Prossima partita sarà gara4 venerdì 11 giugno ore 19:00, Segafredo Arena, diretta Rai Sport, Eurosport 2, Player e Radio Nettuno Bologna Uno.
Il tebellino
Virtus Segafredo Bologna-A|X Armani Exchange Milano 76-58
(17-16; 37-34; 52-52)
Virtus Segafredo Bologna: Belinelli 7, Pajola 10, Alibegovic 5, Markovic 4, Ricci 3, Adams n.e. Hunter 4, Weems 23, Nikolic, Teodosic 12, Gamble 2, Abass 6. All. Đorđević.
A|X Armani Exchange Milano: Punter 11, Micov 8, Moraschini 4, Rodriguez 4, Tarczewski, Biligha, Cinciarini n.e. Shields 14, Brooks 3, Hines 4, Datome 14, Wojciechowski n.e. All. Messina.
Luca Cocchi (BasketCity.net)