La presentazione della Virtus Segafredo Bologna al Cierrebi, andato in onda in diretta su TRC (canale 15 del digitale terrestre) nell’edizione speciale di “BasketCity” condotto da Giada Guida con Luca Muleo e Roberto Martini.
Alberto Bucci
“La retrocessione di due anni fa è stata una cosa importante. La cosa importante è stata, se si guarda lassù, credo che il 50-60% di giovani, non li avevamo persi tutti e ne abbiamo recuperati. I giovani ci hanno permesso lo scorso anno di avere 3.700 persone vestite con la maglia nera. Sono stato tanti anni alla Virtus, parlavo con Ettore Messina che avevo invitato a vedere la partita, e mi ha detto che una cosa così non l’aveva mai vista, è emozionante solo a pensarci. Ora bisogna fare in modo di fare bene, che non è vincere subito ma costruire per andare avanti.
Abbiamo preso un impegno con gli oltre 5.100 abbonati, credo sia meglio avere un impegno del genere che prenderne uno con poca gente o dove devi andartela a conquistare. Noi l’abbiamo conquistata e ora non vogliamo perderla, come una bella donna: devi essere bravo e cercare di continuare a corteggiarla e fare bene.
Il nostro debutto è particolare perché giochiamo con la finalista dell’anno scorso con Venezia, ci toccava perché siamo una neopromossa, in sei parite ci toccano Milano, Venezia, Trento e Sassari. Sono partite importanti, difficili. Noi giochiamo molto serenamente, ho visto allenarsi la squadra e si allena bene, è un buon gruppo e personalmente credo che faremo buone cose, poi non so se vinceremo o no. Una sconfitta può farti bene per farti capire i tuoi limiti e migliorare per potertela giocare, questo vuol dire che abbiamo possibilità di crescere ma anche la qualità per giocarcela che è la cosa più importante.
Sì, abbiamo deciso con l’allenatore e la proprietà. Arriverà un’ala forte, le caratteristiche sono quelle che abbiamo detto cioè che deve allargare il campo deve permettere di giocare sotto canestro sia Slaughter che Gentile che è uno che va là, un giocatore che chiama fuori un lungo così abbiamo più spazio per giocare. Poi abbiamo Ndoja, la squadra c’è, siamo tanti giocatori e tutti dovranno capire che gli spazi sono meno ma sono tutti importanti”.
Matteo Lepore Assessore allo Sport
“Noi c’eravamo anche nei 50 dell’anno scorso. Per noi è molto importante che la Virtus abbia scelto il PalaDozza, per noi è la casa del basket e tanti di noi sono cresciuti vedendo la Virtus lì. Abbiamo iniziato a fare del lavori e ne faremo altri, lì vogliamo fare il museo del basket, vogliamo investire sullo sport. Credo che sia importante nello sport impegnarsi contro il razzismo, e questo vale per Umeh, ricorderete tutti lo scorso anno l’episodio che lo coinvolse, e anche per tutti voi”.
Susanna Zaccaria Assessore alle Pari Opportunità
“Sarò brevissima, dico solo Forza Virtus”.
Egidio Bianchi
“Sono assolutamente contentissimo di essere qui. Volevo ringraziare Alberto Bucci e la Virtus in generale, sono estremamente contento di esserci perchè, ve lo posso dire come Presidente della Lega di Serie A, non posso che essere felicissimo che la Virtus sia tornata in Serie A perché la Virtus è la Serie A. Questo è un tema che io ho affrontato subito, ha una struttura societaria, una storia ma soprattutto un pubblico e un palazzo straordinari e mancavano alla Serie A. Noi abbiamo riaccolto con lo stesso entusiasmo con cui immagino anche i tifosi abbiano accolto la promozione dalla LegaDue.
Siamo stati molto criticati per molto tempo sul fatto che dalla LegaDue ci sia solo una promozione, il Presidente Federale è già intervenuto con un progetto che vedrà le promozioni salire a due alla fine del campionato 2018-19, per cui vediamo di accogliere altre grandi piazze, vediamo chi vincerà sul campo”.
Luca Baraldi
“Ho imparato cos’è il basket e cosa significa Virtus, Virtus è l’essenza del basket ed il piacere di vedere gioire tante persone per questo meraviglioso sport, questa è la cosa che ci ha fatto innamorare immediatamente.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i tifosi per ciò che hanno fatto, ci hanno dato un’attestazione di fiducia e di stima incredibile sottoscrivendo tutti gli abbonamenti. Ringrazio, non l’ho mai fatto pubblicamente, l’allenatore che ci ha portato a vivere questa emozione oggi insieme ai suoi ragazzi, Alessandro Ramagli e tutti i ragazzi che lo scorso anno erano con noi che trovo qui, ma anche quelli che sono andati via. Colgo l’occasione di dare il benvenuto ai nuovi di cui alcuni non ho avuto ancora modo di conoscere, sono arrivati in una meravigliosa città, una meravigliosa società e hanno accanto delle bellissime e meravigliose persone che sono i nostri tifosi.
Con una maglia come quella della Virtus, che è una maglia storica nel basket italiano e internazionale, dobbiamo rispondere alle aspettative di questi tifosi.
A noi tutti piace la maglia, devo ringraziare Macron che insieme ai nostri ha realizzato questa bellissima divisa, speriamo di onorarla con tutto il cuore perché, come è stato detto, da una parte abbiamo tutta la storia della Virtus, ma sul petto abbiamo il presente, spero che su quella maglia si possano appiccicare altre cose.
Sicuramente Trento è una partenza difficile, ma la Virtus penso che non debba temere nessuno e debba andare ad affrontare gli avversari molto determinata pensando che, pur essendo un impegno estremamente difficile e al limite dell’impossibile, possa essere alla nostra portata. Invito tutti a venire a Trento, noi ci saremo e speriamo di partire bene.
Come dice il Dottor Zanetti che è un uomo vincente, lo ha dimostrato in tutta la sua vita e nella sua carriera di imprenditore e di uomo di sport, ‘non si può andare a Roma e non vedere il Papa’, se sarà necessario quindi andremo a vedere il Papa e vedremo quello che succederà”.
Claudio Albertini
“Lo sport è una metafora della vita e del lavoro, a me è capitato di cadere anche nel lavoro, ma bisogna ripartire. Io ero presente l’anno scorso in Sala Borsa ero uno dei cinquanta, ma ero anche a Trieste, ed è stato uno dei momenti più grandi rispetto alle vittorie di un tempo perché è un ritorno nel posto dove deve stare la Virtus. E ringraziamento va ai giocatori che ci hanno portato fin qua e non ci sono più come Bruttini, Spissu, Spizzichini e Michelori”.
Daniele Fornaciari
“È una gioia straordinaria, perché mi ritengo uno dei più vecchi e penso di avere la memoria storica, devo dire che l’entusiasmo, il calore, la passione che ho trovato l’anno scorso e all’inizio di quest’annata sportiva, mi riporta ai momenti più belli vissuti con la Virtus. Questo vuol dire che abbiamo iniziato una strada che può solo portarci ad avere soddisfazioni e grandi gioie”.
Julio Trovato
“L’idea parte da un progetto dell’anno scorso, di avere una squadra in cui tutti noi ci possiamo identificare, in cui la componente italiana è importante e i giocatori sono persone prima ancora che giocatori. Quando abbiamo iniziato il mercato i primi due passi sono stati quello di capire i giocatori che avevamo sotto contratto e quindi chi tenere o meno trovando soluzioni, e da questo punto di vista abbiamo deciso di tenere tutti i giocatori con contratto, perchè se lo sono meritato e sono degli ottimi giocatori. Poi con Alberto abbiamo valutato di dare un’identità alla squadra valutando quali erano i giocatori italiani di maggior livello sul mercato e quindi possibili da prendere ed erano due giocatori di altissimo profilo. Alberto insieme a Luca si sono incontrati con il presidente Zanetti, io nel mio ufficio incrociavo le dita sperando che potessimo avere il budget per prenderne almeno uno, invece Alberto è tornato col malloppo, e la risposta è stata ‘li prendiamo tutti e due’.
Da qua il proseguo è stata completare la squadra, alla ricerca di quei giocatori le cui caratteristiche potevano calzare alla perfezione, crediamo di aver fatto il meglio per aver portato Oliver e Marcus con noi.
Se manca ancora un tassello vediamo, bisogna fare attenzione a mettere il tetto, ma ci stiamo lavorando”.
Alessandro Ramagli
“Quando la bicicletta è dura bisogna pedalare di più, quindi noi dobbiamo pedalare di più. Tra le altre cose noi abbiamo un partner che di bici se ne intende, sappiamo che quando le salite si fanno più impervie bisogna alzarsi sui pedali e spingere, poi non basta spingere da soli, ma bisogna spingere come squadra. Se vuoi vincere la tappa, probabilmente 150 km da soli non si riescono a fare, se tutti siamo in grado di tirare un po’ probabilmente riusciamo ad arrivare dove vogliamo.
Ti sei fatto un’idea del campionato? Ci sono squadre che si portano dietro il vissuto dello scorso anno, magari vincente. I campioni d’Italia i finalisti, squadre come Milano ed Avellino che hanno con sé un vissuto importante e hanno costruito roster importanti. Mi sembra ci siano tante squadre pronte a sgomitare, e noi spero che a breve riusciremo ad avere i gomiti belli appuntiti”.
Guido Rosselli
“Sarà una settimana fondamentale perchè è la prima settimana che faremo al completo e saremo tutti insieme. Questo ci permetterà di lavorare su accorgimenti e meccanismi e automatismi che durante la preparazione non abbiamo potuto fare per vari motivi vedi l’infortunio di A. Gentile, l’arrivo mercoledì di Aradori insomma forse siamo un po’ indietro. Ci sentiamo comunque fisicamente a posto quindi pronti a fare una bella gara. Trento sulla carta non era il miglior avversario da incontrare ora. Penso sia la squadra o una delle squadre che ha cambiato meno cambiando solo tre uomini e sette che si conoscono bene e giocano una pallacanestro dove si trovano tutti molto bene, per questo non proprio il miglior avversario da affrontare in questo momento”.
Pietro Aradori
“Io e Ale ci conosciamo da tanti anni, abbiamo fatto già due Europei insieme, abbiamo giocato insieme tanti anni e siamo cresciuti assieme, siamo molto affiatati anche fuori dal campo. Sono arrivato la settimana scorsa, ho avuto subito impressioni positive oltre al fatto che prima di arrivare qui tanta gente mi aveva parlato molto bene dell’ambiente Virtus, quindi non ho fatto altro che toccare con mano tutto questo.
Stiamo lavorando, stiamo lavorando in gruppo per conoscerci meglio e giocare assieme, siamo sulla buona strada.
Siamo arrivati in un gruppo unito e solido composto dai veterani, ma anche noi che siamo nuovi arrivati portiamo solidità e capacità di fare squadra. Questo ci aiuterà nei momenti difficili che incontreremo durante la stagione.
A Trento sarà molto difficile, hanno giocato la finale scudetto, hanno cambiato pochi giocatori, ma noi ci giochiamo le nostre carte”.
Stefano Gentile
“La maglia è comoda. Il presidente non è mai banale quando parla, sia individualmente che di squadra. Oggi ci ha parlato nello spogliatoio e ogni sua parola per me è un insegnamento, credo che sia il leader morale. La preparazione è bella all’inizio, poi diventa pesante, stiamo lavorando da tanto tempo per essere pronti, non vediamo l’ora di cominciare. Ieri parlavamo tra di noi sul fatto che era il secondo o terzo allenamento che riuscivamo a fare tutti insieme quindi sicuramente ci sono delle cose che metteremo a posto lavorando in palestra. Siamo tutti giocatori cresciuti insieme e abbiamo una cultura cestistica di un certo livello, quindi penso riusciremo ad essere pronti alla svelta.
Noi abbiamo un’idea chiara di quello che siamo e di cosa possiamo fare, credo che riusciremo a mettere in campo tutti i nostri valori già da sabato. Alessandro sta bene, la caviglia funziona bene, siamo tutti concentrati e credo che abbiamo fatto un lavoro eccellente in questa preparazione per arrivare carichi e pronti già da subito.
Trento è una squadra che fa del gruppo e della forza difensiva il punto di forza, dovremo continuare a giocare nonostante la loro grande fisicità e rimanere concentrati nei momenti di difficoltà”.