Solo due vittorie in trasferta nella sesta giornata di campionato e un terzetto al comando, in attesa che Milano, facile vittoria nel big match contro Cantù, rientri sul gruppetto di testa. Giornata fatta di conferme, buone a delineare le diverse griglie che stanno prendendo forma. Per ora, è il campionato delle provinciali dalle grandi ambizioni, Sassari, reggio Emilia e Venezia, tutte costruite per arrivare fino in fondo. In basso, Markosvki non sblocca Caserta, sconfitta nello scontro diretto a Capo d’Orlando, che aggancia il treno della Virtus a 4 punti, mentre i campani restano a zero e Pesaro, senza scampo a Sassari, è inchiodata a due punti.
LA SQUADRA DELLA SETTIMANA: Si potrebbe dire ancora Venezia, esaltata a Bologna da Stone e capace di vincere ancora senza aver inserito Nelson, trovando spunti da tutti. Perfino da Moore, destinato al taglio, tanto da Ruzzier, uno dei giovani italiani del momento. Per non ripetersi però, il titolo va a Reggio Emilia, l’altra in grado di ribaltare il fattore campo, sabato ad Avellino, grazie a una strepitosa partita di Polonara e al finale scoppiettante di Lavrinovic, 9 punti dal 38′ al 40′, che di fatto ne portano due in classifica.
LA SORPRESA: In una giornata che, si diceva, non ha visto risultati clamorosi, si può registrare di nuovo la continuità di Trento e Cremona, che hanno messo al tappeto due delle sorprese migliori dello scorso campionato, Brindisi e Pistoia, partite in modo meno brillante.
LA DELUSIONE: Anche in questo caso si possono fare due nomi. I crolli di Varese a Roma e Cantù a Milano non si possono spiegare solo col valore dell’avversaria e dei pronostici contrari. Soprattutto la squadra di Gianmarco Pozzecco domina per due quarti, toccando anche il +18, e poi evapora finendo col perdere di 9. Solito show del Poz in conferenza stampa, ma adesso deve risolvere i guai di una squadra partita con due vittorie di fila e adesso al palo da quattro giornate. Cantù invece rimane nel match per due quarti alla pari con Milano, poi nel terzo butta via ogni speranza, incassando un 27-9 che non ammette repliche e confermando le difficoltà lontano dal Pianella, dove finora non è mai andata nemmeno vicino alla vittoria.
L’MVP: Il finale di lavrinovic è abbagliante, ma i numeri di Polonara sono da americano vero, perfetto: 19 punti, 3/4 da due, 3/4 da tre, 4/4 ai liberi, 12 rimbalzi, 2 stoppate, 3 assist, 38 di valutazione.
LA VIRTUS: Orgoglio e rimpianto, per aver messo alle corde una grande come Venezia, ma non aver saputo sfruttare un vantaggio di sette punti a due minuti dalla fine. E’ mancato il cinismo, il colpo del ko. però questo è un passo avanti, di una squadra migliore di ciò che si temeva all’inizio. Ora a Brindisi è tosta, ma ci si può provare.
LA CLASSIFICA: Sassari, Reggio Emilia, e Venezia 10 punti; Milano e Cremona 8, Cantù, Brindisi, Trento, Roma e Avellino 6; Virtus (-2), Pistoia, Varese e Capo d’Orlando 4, Pesaro 2; Caserta 0.
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