18 Aprile, 2024

Virtus, Giorgio Valli pre Varese

Virtus, Giorgio Valli pre Varese
Photo Credit To Roberto Serra / Iguana Press / Virtus Pallacanestro Bologna

Una sfida delicata e difficile, ma importantissima. Non si nasconde dietro a un dito, Giorgio Valli, e analizza con lucida sincerità la partita che attende Obiettivo Lavoro, contro una OpenjobMetis diretta concorrente nella parte bassa della classifica, e decisamente rivitalizzata in queste ultime uscite stagionali.
Usciamo da una settimana un po’ travagliata, perché nei primi due giorni abbiamo dovuto fare a meno di Fontecchio e Pittman, poi si è fermato per un giorno anche Hasbrouck. Ma abbiamo lavorato duro, provato tante cose, facendo giocare anche chi vede meno il campo meno in campionato, nell’amichevole di Ferrara. Si è lavorato per far inserire di più Collins, naturalmente. Sicuramente vincere in un campo importante come quello di Sassari ci ha dato una spinta, perché un successo così ti dà l’idea che puoi far le cose. Lo stesso presidente Bucci ci ha dato un’iniezione supplementare di consapevolezza. Ovvio che ora bisogna ripetersi. Vincendo a Sassari non abbiamo preso 40 punti, ma i soliti due. Siamo coi piedi piantati per terra, abbiamo visto Pesaro battere Trento. Però c’è consapevolezza di quello che possiamo fare insieme”.
Il gruppo, domani, non sarà soltanto quello che andrà in campo. La gente intorno varrà molto più del solito, perché l’appuntamento non è come tutti gli altri.
La differenza la farà la testa, e rispetto a partite precedenti la farà il pubblico, certo. I nostri tifosi hanno sempre capito la situazione in cui si è via via trovata la squadra, ci sono stati vicini. Questo non è il secondo pubblico d’Italia per caso. Domani più che mai abbiamo bisogno che i virtussini giochino con noi, che ci stiano accanto, anche nei momenti più difficili che certamente ci saranno. E io sono certo che tanti cuori bianconeri si uniranno alla nostra causa. Serve una Unipol Arena piena. Sappiamo tutti il valore di questa partita”.
Lo sappiamo, e una volta di più vale la pena ribadirlo.
Ci presentiamo a una sfida molto, molto importante. E’ uno scontro diretto, giochiamo in casa e dobbiamo cercare di fare due punti a tutti i costi, perché la classifica si muove, un po’ tutti quelli che stanno dietro ne stanno facendo, e questo dimostra il grande equilibrio di questo campionato”.
Non sarà semplice, perché Varese negli ultimi tempi sta mostrando una faccia decisamente più dura.
Da quando è arrivato Wright, segnano 90 punti a partita, pur avendo perso Faye hanno tre lunghi, Ferrero che può giocare in maniera tattica, guardie molto complete. C’è sicurezza, in quello che fanno. Sarà una sfida difficile tatticamente, hanno lunghi atipici, tutti i giocatori hanno due funzioni. Sono veramente completi, dunque molto temibili. Dovremo fare un’attenzione clamorosa, e soprattutto giocare sempre 24 secondi in difesa, perché questa è una squadra contro cui non puoi alzare nemmeno un attimo la testa, altrimenti ti punisce”.
Massima attenzione, ma anche fiducia nei passi avanti. Mostrati a Sassari, e secondo il timoniere non soltanto lì.
“Noi crediamo di essere sulla strada giusta, Collins ci ha dato esperienza in più, darà una mano a Gaddy anche giocando insieme. Ma anche il resto della squadra ha risposto, con Sassari. Certo, siamo consapevoli che il Banco di Sardegna non fa della difesa la prima arma, affidandosi al talento che è tanto. Varese è una di quelle squadre che non ti concedono niente, e può metterti in difficoltà. Sarà un’altra partita”.
L’arrivo di Collins ha dato certezze da spendere, e non ha scalfito quelle di chi, come per esempio Gaddy, si è trovato un giocatore dello stesso ruolo accanto.
Con Andre, già nel primo anno di Ferrara, abbiamo battuto sull’aspetto del lavoro per la squadra. Lui arrivava dal college come realizzatore, e fin da allora ha saputo rendersi disponibile. Se prendiamo ad esempio quello che ha fatto vedere nella prima uscita, possiamo andare avanti e divertirci un po’ di più, perché possiamo prendere tiri molto più aperti. E credo possa essere un aiuto anche per Gaddy, che resta il nostro playmaker: tutti si aspettano che gli americani esplodano dopo il primo anno, ma non sempre succede, e bisogna anche dire che noi in questa stagione non siamo mai stati la squadra che avevamo pensato. Ora abbiamo giocatori di grande volontà, con la testa sulle spalle, e credo che giocare tra gente “buona di testa” aiuti tutti. Gaddy lo ha capito bene, come gli altri, e questo può aiutarci di qui alla fine”.
Si va in campo anche per provare a svoltare, per lasciarsi dietro molti dei momenti difficili, talvolta inattesi, che in questi mesi hanno gravato sui risultati della Virtus.
Abbiamo sofferto tanto, in questo periodo. C’è stata anche molta frustrazione. Ma si dice che la sofferenza, quando non ti ammazza, ti fortifica. Seriamo di essere un po’ più forti, adesso”.

Fonte: www.virtus.it

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