Terminata la lunghissima stagione 2022/2023 (82 partite ufficiali), facciamo un piccolo punto generale dell’annata.
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Milos Teodosic
Quando scrivo non so se sarà un ex da mettere nell’albo dei grandissimi o un stella ancora in sella. Resta il fatto che con lui a posto c’è una Virtus, senza, un’altra che fatica e inevitabilmente è meno bella a vedersi. Regala arte, e questa non è misurabile, regala emozioni, e ci costringe ad andare a rivedere più giocate per capire cos’abbia fatto. Capire come le faccia, quello resterà per sempre nel pennello del pittore geniale.
Vittoria a Madrid
Se l’Eurolega era il sogno tanto ambito di tornare a competere nell’Olimpo, la vittoria a Madrid con Bako a schiacciare in testa a Tavares (sì, quello che ha cambiato playoff e finali d’Eurolega) è stata l’apice di nottate per cui si vive. Era fine ottobre, i futuri campioni d’Europa aveva altre preoccupazioni, ma resta l’impresa da rammentare in una stagione che ha visto finali con pochi successi. I campioni però son stati battuti.
Gara6 di finale
All’ultima uscita davanti al proprio pubblico la Virtus ha regalato una prestazione stupenda, maggior congedo non poteva esserci. E’ stato un canto del cigno, ma sublime, per la vittoria, per la maniera con cui è stata conseguita, per l’interazione pubblico-giocatori. Non sempre proporre un basket più bello a vedere paga, ma l’emozione non si cancella.
SuperCoppa
Conta poco, ma è pur sempre un trofeo che apre la bacheca. Illusione di due notti d’inizio autunno, Milano battuta in una tribolata semifinale, Sassari a seguire. Avvio felice prima di tanti infortuni, quando pareva che i nuovi arrivati fossero acquisti importanti, pareva.
Isaia Cordinier
Parafrasando Nanni Moretti, mi si nota di più se non ci sono o ci sono e mi metto in disparte? Quasi 4 mesi senza il francese di Creteil han pesato, il suo apporto difensivo è elevatissimo (chiedere a chiunque, compreso Shields), davanti ondivago ma fondamentale per poter gestire al meglio i talenti offensivi dei compagni. In odor di riconferma, ed il meglio pare ancora da esser visto.
FLOP
Finale di Coppa Italia
A fine stagione è il vero e proprio cruccio, finale praticamente mai giocata dopo esservi giunti col vento in poppa. Brescia resta sempre avanti, ha il merito di aver giocato in 5 giorni le sue migliori partite dell’annata, ma la Virtus doveva far sua quella partita. Come ha detto il coach arrivato in finale scudetto, abbiamo fatto quello che dovevamo, ora proviamo ad andar oltre. La vittoria con Brescia suona come non aver fatto quello che si doveva, e che avrebbe dato un senso diverso, migliore, alla stagione.
Quella notte al Pireo
In una stagione di 82 gare non è una partita a dicembre che cambia la vita, ma prenderne 46 lascia comunque un brutto segno in una debuttante al gran ballo. Sorta di record negativo di sempre nella competizione, a cui si aggiunsero anche 2 infortuni
Iffe Lundberg
L’esterno che doveva cambiare l’assetto parte bene noi naufraga non ritrovandosi più, per finire ai margini e guardare negli ultimi 2 mesi in LBA. Serviva e non poco un giocatore capace di crearsi il tiro da fuori in autonomia, non è stato il danese quel giocatore, facendo fare gli straordinari a Teodosic e Belinelli.
Centro, o pivot (per quelli di una volta)
Reduce da una stagione da dominatore in Eurocup, si pensava che Jaiteh avrebbe avuto la consacrazione, invece non è mai decollato. Ha avuto il merito di riprendesi nel finale sapendo di esser promesso a Monaco, dopo aver subito di tutto, ma tra appoggi dolorosamente sbagliati, liberi al vento, difese indifendibili, la fiducia del pubblico era scesa al minimo possibile. Bako, il cambio, oltre a saltare e mettere i liberi, nulla ha proposto e nulla ha migliorato.
Rimbalzi
Uno dei grandi guai, se in LBA non si è naufragati (ma per una compagine del genere il 7° posto assoluto non è una gran cosa), in Eurolega 16° su 18°, finendo per sprecare ottime difese lasciando sempre extra possessi. Non si può dare la colpa per intero ai lunghi, i piccoli ci han messo del loro tra tagliafuori non eseguiti e primi passi concessi con troppa benevolenza. Nella serie finale in LBA son stati 36 in meno.
Luca Cocchi (©BasketCity.net)