La prima squadra a far visita alla Virtus nel rinnovato PalaDozza sarà la Betaland Capo d’Orlando di coach Gennaro Di Carlo. I siculi sono reduci dalla miglior stagione di sempre che li ha portati alla prima partecipazione ai playoff proiettandoli pure in Europa (il centro più piccolo mai visto nelle competizioni internazionali, 13.000 abitanti), situazione che li sta coinvolgendo proprio in avvio di campionato tra i turni preliminari della FIBA Champions League, passato il primo contro i russi del Saratov li attende ora il Gaziantep, Turchia quasi Siria.
Forse questi impegni stanno sottraendo energie e focalizzazione in avvio di campionato come testimoniato dalla sonora sconfitta interna di giovedì sera contro Pistoia, del resto giocare in 15 giorni 6 partite non è una dote che il gruppo ha ancora in mano. Della squadra che fece il miracolo poco è rimasto, giusto le leve più giovani come Stojanovic (qualche acuto a segno la passata stagione), Galipò e Ihring. A loro si affianca il centro con libertà di colpire dall’arco Delas, per il resto tutto nuovo dove la scommessa maggiore ricade nel ruolo del play. Lo scorso anno l’Orlandina azzeccò quella scelta, Fitipaldo si rivelò uno dei migliori nel ruolo tanto che fu attirato a metà stagione dalle sirene turche per l’Eurolega e degnamente sostituito da Ivanovic, talento montenegrino fermato solo da qualche infortunio serio di troppo ma grande protagonista nel finale del nostro campionato.
Ora la squadra è in mano al turco-tedesco Atsur, già visto a suo tempo ad Avellino ma mai capace di andare oltre un ruolo di gregariato, molto ci si aspetta dal francese Inglis e dalla guardia americano Edwards, i 2 chiamati a far girare l’attacco, mentre a dar sostanza sono arrivati Wojeciechowski sotto le plance e Alibegovic tra gli esterni. L’impressione è che la coperta ad oggi sia corta, soprattutto in questo periodo di impegni ravvicinati, nonostante la Virtus giocherà senza Stefano Gentile per il problema sorto nel riscaldamento di Trento e con Klaudio Ndoja menomato dalla frattura al naso ed in campo con la maschera di protezione, mentre sarà presente Alessandro Gentile che ha commutato in multa, 3.000 €, la squalifica di Trento.
La vittoria per la Segafredo non può scappare, ma il segnale più importante sarà nel cercare di allungare i buoni momenti di basket fin qui proposto da 30’ a tutto l’incontro. Situazione che potrebbe venire agevolata da un pubblico che riempirà in ogni ordine di posto il palasport come ai bei tempi quando su quelle piastrelle si vedevano nomi che hanno fatto la storia di questo sport ma che molti dei nuovi abbonati non hanno mai visto giocare nemmeno in televisione.
Luca Cocchi