15 Settembre, 2024

Virtus, il preview del match contro la Dinamo Sassari

Virtus, il preview del match contro la Dinamo Sassari
Photo Credit To Massimo Ceretti / Ciamillo-Castoria / Virtus Pallacanestro Bologna

Dopo la sosta per le qualificazioni agli Europei 2022 nella “bolla” di Tallinn, con i 3 virtussini Pajola (30′ in campo all’esordio), Ricci (12 punti) e soprattutto un enorme Tessitori (27 punti con 11/16 al tiro) autori di un match notevole nella vittoria 70-66 contro la Russia, è tempo di campionato per la Virtus, che affronta Sassari nel big match di giornata.

New (clamorosa) entry nel roster bianconero Marco Belinelli, firmato il 26 novembre con un colpo a sorpresa dalla dirigenza Virtus.

Il 34enne di San Giovanni in Persiceto torna in Italia dopo 13 stagioni in NBA, con medie di 9,7 punti, 37,6% da 3 in 860 partite, con il top raggiunto nel 2014, quando si aggiudicò il Three Point Contest all’All Star Game e l’anello di campione NBA con i San Antonio Spurs di Parker, Ginobili e Duncan.

Negli USA era essenzialmente uno specialista tiratore da 3 punti, ma è più di uno spot up shooter: le qualità di passatore sono molto sottostimate.

Ovviamente questo ingresso nel roster bianconero ha scatenato polemiche dall’altra parte di Bologna: è storia nota che nell’estate 2003 Marco passò dalla Virtus alla Fortitudo, dal momento che la radiazione con congelamento del titolo sportivo (non fallimento) della Virtus svincolò tutti i giocatori delle giovanili.

Per chi scrive il grande errore che fece Belinelli fu quello di “sputare nel piatto dove aveva mangiato”, con l’avventata dichiarazione in cui affermò che “in Virtus mi trattavano da bambino, in Fortitudo da uomo”.

Un tentativo probabilmente di accreditarsi verso la sua nuova tifoseria, anche se a mio parere fu corretto evitare a un ragazzo di 16 anni di esporsi e di caricarlo di pressioni e aspettative in una Virtus allo sbando sul campo e in società.

Il tempo comunque mitiga le ferite, il rispetto che merita una carriera NBA iniziata con tanti N.E. in cui molti avrebbero gettato la spugna, ma che con determinazione è diventata fulgida va sopra ogni cosa.

In Fortitudo hanno preso male invece la dichiarazione del luglio 2007, appena scelto al draft NBA con il numero 18 (la maglia che avrà in EuroCup), in cui disse che avrebbe giocato solo con i colori dell’Aquila nel caso fosse tornato in Europa.

Altri tempi, doveva ancora arrivare la tragicomica esperienza sacratiana, il fallimento del 2010 (quello sì reale), la lenta risalita, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui la Virtus mette sul piatto un triennale da 5 milioni di euro netti complessivi e la Fortitudo è all’ultimo posto in classifica con grossi problemi di budget.

Quello che attira Belinelli, che a 34 anni è ancora fisicamente integro, non avendo avuto grossi infortuni in carriera, è la possibilità di giocare in Eurolega da protagonista, manifestazione che non ha mai vinto, pur arrivando in finale nel 2004, quando nella notte di Tel Aviv il Maccabi distrusse la Fortitudo 118-74 (massimo scarto ogni epoca per una finale), a casa sua, nella squadra che l’ha lanciato.

Entrando più nello specifico nell’analisi tecnica, la Virtus acquisisce un giocatore con ottimo tiro da 3 punti (una delle debolezze dei bianconeri), ma capace di costruirsi le conclusioni, ottimo passatore, con ottimi fondamentali di palleggio e lettura del pick and roll, buon difensore.

Questo toglierà pressione a Teodosic, a volte usato tanto, aprirà spazi per Adams, esalterà le doti di assist man di Markovic e non toglierà più di tanto spazio a Pajola e Weems.

Discorso a parte su Abass, il quale in campionato cederà la sua maglia n° 3 a Belinelli: il brianzolo fin qui ha faticato, viene da una quarantena causa Covid che ha bloccato il suo processo di inserimento, a oggi è il dodicesimo della squadra, ruolo nel quale a Milano si è trovato male.

Il Coaching Staff della Virtus dovrà essere bravo a gestire questo nucleo, considerando che ci potrà essere spazio per tutti (8 partite in 24 giorni nel mese di dicembre, alcune di grande importanza, altre più semplici), anche perché con il problema al gomito di Markovic e l’assenza di Abass abbiamo visto per qualche minuto Pippo Ricci schierato nel ruolo di ala piccola, per cui non è che vi sia un’abbondanza così spropositata.

Ci siamo dilungati tanto su Belinelli, ma notizie del genere sono di enorme rilevanza (senza entrare nello specifico o fare classifiche e/o paragoni), ora uno sguardo a Sassari, una delle 4 contender del campionato.

La squadra di Coach Pozzecco (altri corsi e ricorsi…) ha recentemente inserito il croato Toni Katic al posto di Vasa Pusica, vittima della rottura del legamento crociato del ginocchio.

I sardi cercano di sfruttare la capacità di giocare in post basso di Bilan, Tillman (ottimo attaccante, pessimo difensore) e Burnell, per creare vantaggi ai tiratori Spissu, Kruslin (deludente finora), Treier e Bendzius.

La Virtus, vincente nella semifinale di Supercoppa, dovrà essere brava a contenere il post basso, senza dover ricorrere a raddoppi dal lato debole, che innescherebbero le rotazioni volute da Sassari per poi trovare il tiratore libero.

Controllo del ritmo, gestione oculata dei possessi (quindi poche palle perse) le altre chiavi per portare a casa un match molto importante.

Si gioca domenica 6 dicembre alle 16 alla Segafredo Arena, con diretta su Rai Sport.


Mario Corticelli

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