Archiviato il girone d’andata di Eurocup con 5 vittorie in altrettante gare e con la partita di Anversa che ha regalato tanti sorrisi a chi fin qua ha avuto un rendimento in chiaroscuro (Adams, Abass, Alibegovic), la Virtus va a casa di Venezia, affrontando i campioni d’Italia e detentori della Coppa Italia 2020, l’unico trofeo assegnato la scorsa stagione per i noti problemi Covid.
Proprio a Pesaro, il 13 febbraio 2020 nei quarti di finale di Coppa Italia, la Reyer testa di serie n° 8 eliminò la Virtus testa di serie n°1 vincendo 82-81 dopo un tempo supplementare, con il canestro a 2″ dalla fine di Austin Daye.
I veneti sconfissero in semifinale Milano e in finale Brindisi, dimostrando che, nel momento decisivo, l’abitudine a vincere è un elemento che fa la differenza.
Il nucleo base è più o meno sempre quello, con i soliti “singhiozzi” di inizio stagione (bene in campionato, così così in Coppa, ma ancora in corsa), per cui la partita di domenica può essere un notevole trampolino di lancio per chi si aggiudicherà la gara.
L’infermeria di Venezia a oggi registra Austin Daye con un problema al ginocchio rimediato dopo la sfida di Badalona della scorsa settimana e assente nelle ultime 2 partite (con Sassari in campionato e con il Bahcesehir Koleji Istanbul in coppa), molto in dubbio per la gara di domenica.
Acciaccati anche De Nicolao (lombalgia), Vidmar (caviglia) e Watt (problemi al costato): così si spiega, in parte, la sofferta vittoria ottenuta contro i turchi in Coppa, 88-82 dopo un tempo supplementare.
Pur con questi problemi la Reyer ha un sistema di gioco collaudato, fatto di costruzione di triple e di utilizzo del post basso con Watt e Fotu, il neozelandese ex Treviso.
La Virtus dovrà fare una partita difensiva simile a Varese, cioè difendere bene sui close out e non farsi battere dal primo passo di Stone, Tonut e De Nicolao, sapendo che sul perimetro vi sono giocatori assai pericolosi come Michael Bramos (l’unico giocatore che chi scrive toglierebbe subito ai lagunari) e Chappell.
La difesa 1 contro 1 in post basso contro Watt e Fotu (in cui sarà basilare l’apporto di Gamble, tenuto in panchina per un turno di riposo ad Anversa) è un altro punto chiave, perché farsi ingolosire dal raddoppio durante i palleggi dei lunghi veneziani può portare a scarichi per i tiratori, fondamentale questo assolutamente nelle corde dei giocatori in maglia orogranata.
In attacco evitare le forzature e le palle perse, sfruttare la non eccelsa mobilità laterale dei padroni di casa e non accontentarsi del primo tiro buono, ma cercare quello migliore.
La Virtus sta inserendo nuovi set offensivi, isolamenti e situazioni di “doppio pericolo” in cui bisogna avere le eccelse capacità di passaggio di Teodosic, ma che ad Anversa hanno pagato dividendi enormi, con i tiratori smarcati con metri di spazio.
Venezia prende ritmo se può giocare in transizione offensiva, mentre su quella difensiva palesa lacune che vanno sfruttate, come accadde lo scorso anno nella larga vittoria virtussina in campionato.
Si gioca domenica 1 novembre alle 17 al Palasport “Taliercio”, arbitri i Sigg. Roberto Begnis, Alessandro Martolini (è da serie A?) e Alessandro Nicolini, con diretta su Eurosport 2 ed Eurosport Player.
Mario Corticelli (BasketCity.net)