23 aprile 1998, la Virtus è campione d’Europa, avendo conquistato a Barcellona il più importante trofeo della sua storia (nel 2001 l’altra Eurolega vinta mancava di alcune importanti squadre per la scissione tra FIBA e ULEB). Un quarto di secolo dopo, celebriamo il trionfo del 1998 così
LA DIVINA VITTORIA
Nel bel mezzo del parquet d’una partita,
con il ricordo di una finale dura,
finalmente venne la rivincita 3
Con la V sulla maglia non scura
La Virtus fu davvero molto forte
Lasciata a parte ogni paura 6
Le bandiere sugli spalti scorte
La Kinder non tremava mai
E l’AEK fu ferito a morte 9
E io quella notte sognai
I greci sudavano ogni punto
Dai Virtus stavolta ce la fai 12
Il gran momento giunto
Avean rimbalzato troppe palle
Da quell’ottantuno smunto 15
Negli schemi non ci sono falle
Barcellona è un virtussin pianeta
Tutti gli altri rinchiusi nelle stalle 18
L’ansia poco a poco si fa quieta
Della gara per tutta la durata
Si scorgeva la finale meta 21
Mai conquista fu più meritata
Alla Virtus finalmente arriva
La coppa tanto agognata 24
Danilovic è bianconera diva
Binelli sull’orlo del collasso
La V nera mai stata così viva 27
MVP Savic veramente un asso
Rigaudeau una riva certa
Abbio che esulta ad ogni passo 30
Nesterovic mano inesperta?
Non inganni il suo giovin volto
La Fossa a Bologna ormai deserta 33
Cazzola che di certo gode molto
Assai felice di tutto il suo cammino
di quanto è stato fin lì colto 36
E di quel titolo europeo divino
Orgoglioso di tutte le sue stelle
Ma il trionfo è solo al suo mattino 39
Se ne vedranno ancora delle belle
Ci sarà ulterior grande emozione
Da brividi proprio a fior di pelle 42
Per far con la grande coppa unione
Davanti sempre a immense resse
Costringendo la F a eterno magone 45
Arrivò uno scudetto da vene spesse
Con Sasha che aveva ancora fame
Sebbene nessuno più ci credesse 48
Ma il cinque più forte del reame
Fece un’insolita prodezza
Risolvendo la più bella delle trame 51
In un clima di eterna ebbrezza
Avvenne cosa prima mai vista
E il quattordicesimo fu certezza 54
Con un finale da vero artista
Lasciando gli avversari senza pace
Perché Bologna basket non è mista 57
In Catalogna or tornare ci piace
Perché là la V non fece poco
E qui di certo non si tace 60
Che ancora oggi arde il fuoco
Campioni d’Europa questo è certo
Ed è molto più di un gioco 63
La chiusura di un conto aperto
Anche se torneranno momenti bui
Un brutto colpo inferto 66
Ma il presidente non era più lui
Con Alfredo avevamo tanti dardi
E non solo io molto felice fui 69
Battevamo l’Europa ed i lombardi
Alzava la coppa capitan Augusto
Anche se 17 anni troppo tardi 72
Provammo comunque grande gusto
Anzi proprio un’immensa gioia
Rise anche di Baumann il busto 75
Colui che tolse i bolognesi dalla noia
Dando loro dell’esercizio fisico la fonte
Che mai nei secoli dei secoli poi muoia 78
Ad una grande squadra siamo di fronte
Dal leggere i suoi nomi si desume
Nella storia del basket le sue impronte 81
Persin la chiesa di Porretta ha il suo lume
Nei nostri cuori ha inciso l’amore
In alto alziamo i cori a tutto volume 84
Ovunque portiamo la V nera con onore
Che proprio a tutti fa tremare i polsi
Siglando imprese con firma d’autore 87
Facendo apparire gli altri come bolsi
Mostrando sempre lo stesso coraggio
E se a volte mancò io certo non lo colsi 90
Celebriamo quell’aprile e maggio
Con il cuor nostro che ancor oggi ride
Mentre continuiamo il nostro viaggio 93
E in bacheca altra gloria s’incide
Senza gran meraviglia tuttavia
Anche nel ricordo d’antiche guide 96
Che per prime segnarono la via
Stimolando dei seguaci la voglia
Ricordiamoli sempre tutti, suvvia 99
Anche quelli che han varcato la soglia.
Nella città del calcistico veltro
Che ebbe gloria prima che doglia 102
Con l’aurea nobiltà del peltro
Nacque prima la società della virtute
Che fu subito meno umile del feltro 105
Godendo anzi di ottima salute
la V sul petto senza bisogno della spilla
agli avversari molto timore incute 108
e fa sempre scoccare la scintilla
e lo farà per sempre in eterno
nella nostra amata villa, 111
ma anche brillerà all’esterno
in ogni disciplina che guida,
soprattutto in quella del piede perno 114
Vincendo quasi ogni sfida
A volte di uno altre di più di venti
Scatenando dei tifosi la movida. 117
Andando a cercare nelle menti
Certo rischiammo anche di sparire
Ma il più delle volte fummo contenti 120
Dei giocatori e delle loro mire
Un simbolo è Danilovic che segna
Uno che non si potea ferire 123
Con altri due il suo 5 dall’alto regna
Ovunque ha dettato la sua legge
E tanto la bacheca impegna. 126
Ancora oggi il mito della Virtus regge
Anche se dell’età è arduo il conteggio
È bello per chi la storia rilegge 129
O cara V che affrontasti il peggio
Anche la vetta europea conoscesti
E se dopo cadesti malamente a Reggio 132
Assai felicemente rinascesti
E guardando sia avanti sia indietro
Si vede che spesso corresti 135
E anche noi ti corriamo dietro.
Ezio Liporesi (©BasketCity.net)