Il guerriero. Ormai la percezione degli appassionati bianconeri, quando pensano a Valerio Mazzola, è questa. Uno che si batte e si sbatte, che non la dà mai persa, che ci crede e carica la truppa. Basta dare un’occhiata a come si muove sui social. Facebook, vigilia della sfida con Varese: un Mazzola girato di spalle, versione graffitaro, intento a scrivere su un’enorme parete bianca il suo urlo al mondo Virtus. “Siamo noi a scrivere il nostro futuro”. Lui lo sta facendo, al meglio. Con tenacia e granitica voglia di migliorare, sempre. Un esempio per tutti, e un beniamino del pubblico.
Quaranta minuti belli tesi, anche perché la posta in palio era alta. E due punti preziosi come l’aria. Valerio lo sa bene, e sa anche quello che è costato in energie fisiche e mentali.
“Vista dal campo è stata una partita tremendamente fisica, con molti falli. E devo dire che gli arbitri hanno lasciato anche correre su molti contatti, così il livello di fisicità è stato davvero altissimo. Noi eravamo un po’… nervosetti, diciamo così. Ci sta: sapevamo che sarebbe stata una partita importantissima, e volevamo portarla a casa in tutti i modi. Credo che gli arbitri, tutto sommato, abbiano fatto bene a fischiare tutto, per cercare anche di abbassare un po’ la fisicità della sfida”.
Ha sentito forte l’affetto dei tifosi, il guerriero della V nera. E adesso sente il bisogno di ringraziare.
“È tutto il campionato che la gente sta dalla nostra parte, anche se i risultati non sono stati quelli che ci aspettavamo e si aspettavano i tifosi. Il pubblico è sempre stato lì, presente non soltanto coi numeri ma con le parole, i cori, gli applausi di incitamento. Un sostegno che alla Unipol Arena abbiamo sempre sentito, che ci ha aiutato ad essere compatti anche nelle difficoltà. Questa gente va ringraziata, con il cuore”.
Per la seconda volta in stagione Obiettivo Lavoro infila due vittorie consecutive, ma in questo momento la serie ha un valore ancor più importante, perché il momento è delicato.
“Due vittorie in fila danno morale. A Sassari ci siamo messi in tasca una vittoria importantissima, e ci serviva per svoltare. Speriamo che non si tratti di una semplice rondine che passa sulle nostre teste, ma della primavera che finalmente è arrivata. Però dobbiamo continuare a giocare partita per partita, facendolo in maniera solida. Per dire: ora andiamo ad Avellino e non certo con l’idea di farci una trasferta contro una squadra in grandissima forma. È così, Avellino ha una condizione invidiabile, ma noi dobbiamo presentarci in casa loro con la convinzione di poterla portare a casa. Sarà tostissima, è vero. Ma noi lo sappiamo e vogliamo metterci in gioco”.
Fonte: Marco Tarozzi (www.virtus.it)