Porta ancora male l’arena di casa alla Virtus, terza sconfitta in campionato in una partita sempre ad inseguire giocando tatticamente l’incontro voluto da Vitucci, ritmi alti, campo allargato con esterni sempre pericolosi e lunghi bravi a giocare in continuo movimento.
Segafredo senza Abass per covid e Markovic non ancora ripresosi dall’infortunio di Venezia, ma con costante minor intensità e difesa mai pervenuta per quasi 30’. I 98 subiti gridano vendetta, subendo ben 11 triple da una delle peggiori formazioni nel fondamentale, facendosi tagliare a fette nel pitturato, reggendo sì a rimbalzo ma non su quelli che hanno concesso più volte agli avversari di riprendere punti facili dopo rari errori.
Nessuno che svetti in una serata del genere, con Teodosic più preoccupato a tirare che costruire, forse anche per gli anomali errori nel passare, qualche sprazzo di Adams e difficoltà assortite dei lunghi, senza mai trovare quello idoneo a giocare senza errori o falli. Un passo indietro al termine di una settimana sì anomala, ma da mettere in preventivo in questo mondo sconvolto dalla pandemia.
Đorđević ha Markovic presente/assente e parte con Pajola assieme ai soliti 4, con Gamble in centro, Vitucci è tutto U.S.A. col solo Krubally a guardare. Ritmi elevati come piace a Brindisi, le bombe la tengono avanti nonostante la Virtus costruisca bene cercando sempre di servire Gamble con Nikolic primo cambio di Weems, in assenza di Abass. Prove di doppio lungo con mani che si raffreddano d’ambo i lati, ad Harrison risponde la Virtus con buone azioni finali e alla prima pausa le V nere cedono solo un punto. Virtus molto bene a rimbalzo e con qualche libero gettato, HC col duo Thompson-Harrison a sparare dritto.
Aprendo il campo dall’arco, Brindisi trova buone cose anche nel pitturato e la Segafredo si disunisce con troppe perse, l’ennesima tripla subita (7/16 al 15’, da una delle peggiori squadre da 3) dice -9 e sospensione tassativa. Poco cambia, una difesa colabrodo ne ha ben 50 incassati alla pausa lunga sotto di 10, delle triple abbiamo detto, ma il 65% subito da 2 è un male non suturato, come le perse banali davanti, c’è da dire che il -29 di valutazione significa che Brindisi ha perfino scialato, buon segno per la Segafredo.
Riparte solo Brindisi a suon di triple e giochi da 3, davanti la Virtus s’innervosisce e lo sprofondo è senza fine, in un attimo è -18. Anche Teodosic deraglia con perse e tecnico, laggiù si rimane con una difesa sempre un passo, se non di più, indietro. Ci prova la zona a fermare l’arrembante attacco ospite mentre Teo trova 2 bombe per riavvicinare. Un Adams ficcante porta il divario in singola cifra, Harrison riscrive 11. Dopo aver subito di tutto dietro, gli ultimi 3’ hanno provato a cambiare volto, anche se i 76’ subito in 30’ sono un danno pesante.
Coi 3 piccoli c’è più aggressività che vale il -6, la difesa regge e l’attacco come una formichina ruba punto su punto, al 36’ è -2 con Adams che sbaglia la tripla del sorpasso. Lì si erge a protagonista Thompson e Brindisi va per la fuga definitiva e vantaggio ampio che la consacra vera seconda forza del campionato. Nel finale un antisportivo a Teodosic significa pure espulsione perché si somma ad un tecnico precedente, seconda partita con finale negli spogliatoi.
Prossima partita sarà mercoledì ore 17:30 in Eurocup a Krasnodar col Lokomotiv Kuban, diretta Eurosport Player e Radio Nettuno Bologna Uno.
Il tebellino
Virtus Segafredo Bologna-Happy Casa Brindisi 88-98
Parziali: (23-24; 40-50; 65-76)
Virtus Segafredo Bologna: Tessitori 6, Deri n.e. Pajola 7, Alibegovic 2, Markovic n.e. Ricci 11, Adams 14, Hunter 6, Weems 14, Nikolic 2, Teodosic 20, Gamble 6. All. Đorđević.
Happy Casa Brindisi: Krubally 4, Zanelli 3, Harrison 20, Visconti 2, Gaspardo 8, Thompson 25, Cattapan n.e. Guido n.e. Udom 6, Bell 7, Perkins 9, Willis 14. All. Vitucci.
Luca Cocchi (BasketCity.net)
