02 Maggio, 2024

Fortitudo, la presentazione ufficiale di coach Attilio Caja

Fortitudo, la presentazione ufficiale di coach Attilio Caja
Photo Credit To Fortitudo Pallacanestro Bologna

Nella Sala Blu della Palestra Furla, è stato presentato il nuovo coach della Flats Service Fortitudo Bologna Attilio Caja, introdotto dal Presidente Stefano Tedeschi. Di seguito, i commenti dei giocatori trascritti dal video realizzato da SportPress di Laura Tommasini.


  1. Le parole del Presidente Stefano Tedeschi

    Buongiorno e benvenuti a questa presentazione del nostro nuovo coach, permettetemi intanto di ringraziare i padroni di casa, qui rappresentati dal vicepresidente e amico Calamai, la SG Fortitudo che ci ospita e un saluto anche a Bianchini, il presidente. È chiaramente un piacere essere qua, sono molto emozionato, è un ritorno per certi aspetti all’antico, quando ci si vedeva in queste belle strutture ai tempi di Don Giovanni e Andrea Vicino, bei ricordi.

    Permettetemi di salutare il presidente del Club nonché sponsor Matteo Gentilini, Umberto Arletti presidente della Fortitudo Academy 103,  Pietro Basciano oltre che gli altri otto soci, persone che hanno dato il loro contributo con entusiasmo per portare avanti questa idea, questa iniziativa importante di rilevare la maggioranza della Fortitudo 103 ed essere pronti con entusiasmo nel cercare di svolgere al meglio il nostro ruolo, supportando la squadra e il nostro allenatore.

    Avere con noi Attilio Caja per me oltre che un fatto personale è un piacere perché ci conosciamo da un po' di anni, sono stato contentissimo quando ha accettato la nostra chiamata, tra le altre cose in periodi dove ancora non eravamo niente e, quando ci siamo contattati i primi di luglio, lui ha accettato con grande disponibilità senza formalizzare niente.

    Al 28 luglio siamo arrivati alle firme, ormai avevamo quasi terminato la squadra prima ancora di avere rilevato la società, per questo devo ringraziare della disponibilità del Dottor Muratori per questo percorso fatto, in questa fase intermedia.

    Attilio Caja lo conoscete, il suo pedigree parla da solo, come dicevo noi siamo veramente contenti anche per l'amicizia che ci lega.

    Prima della parola ad Attilio, ci tengo anche a ringraziare e salutare i nostri tifosi che sono venuti a trovarci oggi coi ragazzi della Fossa, è un piacere. Speriamo di divertirci, quindi grazie a voi tutti, dovrei citare e menzionare anche i nostri collaboratori diretti perché da lunedì sono al lavoro per concretizzare la campagna abbonamenti e l'attività verso gli sponsor”.


  2. Le parole di Attilio Caja

    “Grazie ovviamente e buongiorno a tutti. Anche io ho ringraziamenti da fare, rivedo Marco con grande piacere, ci conosciamo dai tempi di Pavia. Ecco poi i corsi e ricorsi storici. Io sono qua, lui era venuto quasi a casa mia e io sono qua a casa sua. Grazie Marco della presenza, poi ringrazio Stefano Tedeschi per le belle parole e per l'opportunità che mi ha dato, sei stato il primo contatto che ho avuto. A quei tempi non c'era ancora Matteo Gentilini, che ringrazio di essere salito a bordo, magari poteva essere contrario quindi grazie anche per la fiducia a scatola chiusa.

    Ecco, porterò con con grande orgoglio e con grande, grande onore la sciarpa che mi hanno regalato i tifosi. Insomma, tutti questi ringraziamenti mi mettono poi in una posizione di sentire il dovere di fare, di dare risposte e io sono uno che si mette da solo pressione, non ho bisogno di quella degli altri, la pressione nello sport è una cosa positiva.
    Dicevo ai ragazzi che la pressione negativa, io ce l'ho solo quando vado al pronto soccorso negli ospedali a fare gli esami.

    Noi abbiamo l'opportunità, la fortuna di vivere in una città che ama il basket, che vive di basket, con una società molto appassionata che mi ha messo dal primo giorno nelle migliori condizioni di lavorare, e di questo la ringrazio ancora.

    Mi sento a mio agio e devo portare tutta questa positività alla squadra, sono molto carico. Il mio compito è quello di lavorare, fare e far fare ai giocatori, il tutto per convincerli di quello che stiamo facendo e quello che voglio è che dobbiamo assolutamente essere una squadra rispettata. Gli avversari devono essere a conoscenza che giocano contro di noi e quando ci vedono devono pensare che incontrarci è una grande rottura di scatole perché sanno di trovarsi davanti a una squadra che mette le mani addosso, che spinge, che corre. Dobbiamo creare un'identità, un modo di essere.

    È banale dire c'è la Fortitudo o noi siamo la Fortitudo, abbiamo dietro un popolo che ci spinge. Il campo può veramente essere in discesa, coi tifosi che ti spingono quando vai a giocare in certi palazzi da avversario, senti che c'è feeling, senti l'atmosfera che si crea, questo deve essere un vantaggio, ma per esserci dipende da noi, da quello che io e i giocatori riusciremo a fare.

    Nella comprensione della squadra sono partito da Aradori e Fantinelli. Per me è stato un fatto molto positivo partire da loro, poi abbiamo aggiunto Panni perché penso che bisogna guardare le qualità positive che ha e cercare di metterle in risalto, un po' come una vetrina di un negozio dove c'è roba bella, poi in magazzino ce l'altra roba. Il compito di un allenatore è quello di mettere in risalto le qualità buone dei giocatori. Aradori è una punta offensiva importante, Fantinelli è importante come play e voglio dare a ognuno le proprie responsabilità. La scelta dei due stranieri, mi rendo conto che è stata un po' atipica, però penso per come sono convinto, non faccio le cose come fanno gli altri.

    Io credo che in questo modo possiamo avere una buona fisicità dentro l'area e una buona difesa, è nata così questa idea di avere due giocatori stranieri (che seguivo e che hanno le caratteristiche tecniche per fare un certo tipo di pallacanestro).

    Abbiamo messo ragazzi dalla panchina, giovani che hanno anche loro un percorso da fare e ci aiuteranno col loro entusiasmo nel lavoro quotidiano, per migliorare il più possibile e arrivare pronti alle partite da giocare.

    Penso che si possa fare un eccellente lavoro, adesso i ragazzi hanno una struttura di lavoro sul campo, è una cosa molto impegnativa, però sono convinto che più si sta sul pezzo, più si farà meglio e si può arrivare all'esame domenicale preparati. Noi dobbiamo fare, e io sono qua per garantire alla società e agli altri che le cose vengano fatte nel miglior modo possibile. I ragazzi sono tutti motivati, in caso contrario spero che sia sufficiente parlare, oppure glielo faremo capire perché io penso che la competizione sia importante.

    Fisicamente tutti, nel reparto piccoli e lunghi, potremo non essere al meglio, quindi poter partire già in 11 come da regolamento porta a non aver poi problemi dopo, mentre invece se parti con uno in meno per un infortunio poi ti bruci già un tesseramento. Infine volevo giocarmi la scommessa Sergio, è un ragazzo di grande qualità morale, è stato sfortunato negli ultimi anni, l'ho inserito anche per fare allenamenti competitivi, per l'opportunità di arrivare pronti la domenica poi dopo ci sta che ti infortuni, visto che certe cose sono all'ordine del giorno, ma speriamo di no.

    Se manca un play ragionatore, sarà una Fortitudo da corsa, non c’è più Aldo Ossola. Ora i giocatori sanno fare tutto. Dobbiamo correre, e nello stesso tempo avere il piano B, a metà campo. Con allenamento e impegno Fantinelli piuò fare benissimo queste cose. L’allenatore deve dare un sistema di gioco, uno spartito e dei binari sui quali il giocatore va. E a metà campo abbiamo giocatori importanti, come Aradori. Dobbiamo attivarlo. Ma soprattutto dobbiamo mettere sempre grande pressione agli avversari.

    La parola serie A sarà sempre ripetuta, ma va bene, io l'ho detto, mica siamo qui a giocare per perdere. In 30 anni la Serie A2 l’ho fatta due volte, anche a me piacerebbe andare in Serie A, sono il primo a dirlo, ma se c’è qualcuno più bravo di te cosa devi fare? Io sono abituato che nello sport non c’è il massimo assoluto, c’è il massimo relativo, se tu fai il meglio che puoi cosa possiamo fare? È bravo chi ha fatto quello che poteva fare. Siamo consapevoli tutti che dobbiamo fare le cose fatte bene, siamo consapevoli che partiamo oggi, lavoriamo dopo 10 partite vediamo a che punto siamo, ma oggi è difficile dirlo, sarei il primo ad essere felice. Tu pensi che Trapani potesse fare quello che ha fatto prima? Come fai a saperlo? Non siamo qui a fare propaganda di pentole, se ci sono squadre che hanno più talento di noi non sarà una colpa, sarà una colpa invece se non daremo il massimo, quello sì.

    Sono abituato a vivere nella città, certamente, io nella mia vita ho sempre fatto allenamenti a porte aperte, salvo qualche allenamento tattico poco interessante. È anche un senso di coinvolgimento, di capire la situazione, la gente così può avere una percezione di quello che è la squadra, vedere i ragazzi che corrono e si sbattono, danno una certa sensazione alle persone. Se la gente vuole venire e si comporta bene, quale potrebbe essere il problema? Non sono mica uno che ha problemi ad allontanarli nel caso non si comportassero a modo, mi so difendere.

    Da Alberto Conti mi aspetto che possa fare bene così come mi aspetto cose buone dagli esterni. Penso che la nostra stagione possa essere determinata dal nostro numero 4, Mark Ogden, credo che possa essere il nostro termometro, per il ruolo che occupa, che è un ruolo molto importante. Sono sicuro che con gli esterni faremo la nostra parte, se una giornata non la farà Bolpin la farà Conti, se una non la farà Conti la farà Panni. Ho sei giocatori che possono essere intercambiabili, possono fare molto, possono coprire diversi ruoli, fermo restando che nella mia idea, il play è Fantinelli con cambio Giordano, Panni fa la guardia, Conti può fare il 2 o il 3. Sono convinto che Conti possa fare bene e questo è il motivo per cui lui è stato preso, non mi è stato imposto, è stata una scelta. Sugli esterni mi sento fiducioso, che possono fare un bel lavoro, sarà impegnativo in difesa, ma è la prima caratteristica di una buona squadra per vincere le partite casalinghe.

    Se per assurdo vinci tutte le partite in casa e le perdi tutte fuori vuol dire che sei una buona squadra, come Marco insegnava 30 anni a Pavia. Avere quel tipo di difesa e mantenere gli avversari sotto un certo standard, dopo in casa con la spinta dei tifosi, il campo sembra in discesa.

  3. La chiusura del Presidente Stefano Tedeschi

    Guardando la cosa a tre anni, partendo dal 2024, abbiamo fatto quello che era non nelle aspettative di Attilio, ma nelle nostre, quindi come minimo fare i playoff e dare una risposta sul campo, poi giustamente quello che chiede l’allenatore, che vede la squadra che si impegna al 100% e credo che sia quello che ci aspettiamo tutti. Quando cominci a fare i play off, ci sono tanti fattori quindi non stiamo a ragionare su cose possibili…

    Nel 2026 dobbiamo invece andare in Serie A, se non si creano i presupposti per fare questo, allora… È ovvio che è una speranza, è normale, non siamo indovini. Comunque assolutamente dobbiamo essere in Serie A, non c’è altra possibilità per la Fortitudo, non saremo la Fortitudo e non ci sareste tutti voi qui e non ci sarebbe tanto interesse…

    C’è chi diceva l’importante è esserci ma bisogna vincere, con tutte le logiche del campo. Abbiamo fatto i miracoli con Attilio per costruire questa squadra, quando non puoi realizzarla a maggio, questo a sottolineare il grosso lavoro che è stato fatto quando ancora si era “in parola” e non c’era niente di firmato.

    Per quel che riguarda gli abbonamenti ci stiamo lavorando, siamo a Bologna, siamo la Fortitudo, l’anno scorso siamo retrocessi e abbiamo fatto 3100 abbonati quindi credo che i segnali possano essere positivi, c’è entusiasmo. Ma non solo gli abbonamenti, anche la risposta degli sponsor, che è una cosa molto importante questa, perché si ragiona su due logiche di entrata che non è solamente l’abbonamento che è importante e ti dice che hai il palazzo pieno, e va bene per la squadra. Non c’è nessuna squadra di A2 che ha questo tipo di risposta, ma anche in A1 e questa è la realtà. Quello che sarà una risposta sarà un termometro.

    Non abbiamo ancora una data per la campagna abbonamenti, nel giro di una settimana dovremo essere pronti per cominiciare alla fine del mese, per fare le cose per bene.

    Il budget supererà i due milioni, l’aumento dei costi vanno dal 25 al 30%, in una fase dove non ci sono stati contenimento dei costi o riduzioni. Molte società hanno speso molto di più dell’anno precedente, non c’è stato questa riduzione dei costi dei giocatori come si pensava, quindi sarei molto contento se alla fine dell’anno saremmo dentro ai due milioni di budget, che è una cifra che il 90% delle società di A2 in Italia non ci arrivano. Noi siamo una società di A2 atipica, noi siamo di Serie A come logica che casualmente si trova in A2. Ecco il motivo per cui dico che la risposta degli abbonamenti e degli sponsor sono fondamentali.

    La gestione congiunta con SG Fortitudo per il settore giovanile, quando anni fa ero Presidente Regionale della Fip, parlando con SG Fortitudo e quelli dell’Academy dicevo che erano condannati a dover collaborare, perché da Fortitudino da fuori non ci si spiega questa cosa. Mi sono posto un obiettivo che è il 2024, dobbiamo metterci a sedere, parlare e trovare una soluzione fra persone di buonsenso come credo che siamo. C’è stato un percorso, oggi proviamo a ragionarci, che poi sia una collaborazione o altro, sono tutti aspetti che si andranno a verificare. Che motivi ci possono essere per non farlo, le soluzioni si possono trovare.


Post source : Trascrizione dal video realizzato da SportPress di Laura Tommasini

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