02 Maggio, 2024

Virtus, una bella stagione in numeri

Virtus, una bella stagione in numeri
Photo Credit To Matteo Marchi / Massimo Ceretti / Ciamillo-Castoria / Virtus Pallacanestro Bologna

Annata cestistica iniziata con tanti infortuni, anche molto gravi, su tutti naturalmente quelli di Udoh out alla prima apparizione in Supercoppa e Abass fuori alla prima di campionato, ma anche i guai di Mannion che avrebbe avuto di ben altra preparazione immerso in un mondo nuovo e che invece ha dovuto penare per rimettersi in forma e viste le premesse è stato bravo a collezionare 50 presenze; finita poi con tanta stanchezza e alcuni problemi fisici non trascurabili per molti dei big, ma questo fa parte dell’imponderabile, a volte si paga a volte se ne beneficia.

Meglio attenersi ai risultati che parlano di due trofei vinti ed era successo solo altre cinque volte di alzarne più di uno nella stessa stagione, e con il ritorno in Eurolega.

Partiamo dai singoli: di Alexander e Ruzzier si ricorderà soprattutto quel derby che stava volando via e riacchiappato con le loro triple; di Hervey la sparizione dopo l’infortunio, ma era stato il migliore realizzatore bianconero della Supercoppa.

Strepitosa stagione di Weems, il più presente (67 gare su 69, come per Tessitori, ma naturalmente tanti più minuti giocati da Kyle) e il più prolifico con 793 punti. Normale che in finale l’americano le avesse già spese tutte.

Nelle due stagioni e mezzo a Bologna, per il numero 34 già 1790 punti totali e ad un passo dai mille in campionato (996).

Quota già superata da Teodosic, 1.104 in serie A per Milos che non si accontenta solo di sfornare assist, anzi è vicinissimo ai duemila totali al 27esimo posto assoluto.

Altro grandissimo protagonista è stato Jaiteh, 768 punti in 64 gare, a 12 di media, e una presenza importante sotto canestro. Media leggermente migliore per Belinelli, 12,04, 626 punti in 52 partite.

Classifica punti identica sia in campionato che Eurocup, nei primi posti, nell’ordine Weems, Jaiteh, Belinelli e Teodosic. Poi in coppa seguono Cordinier e Sampson, mentre in campionato al quinto posto c’è Alibegovic.

Gli arrivi di Shengelia e Hackett hanno chiaramente sparigliato le carte e Toko è stato il migliore nei playoff (137 punti in 10 gare), poi Jaiteh 130, ma in dodici apparizioni.

Tantissime gare anche per Pajola, 66, che portano il suo totale a 279, al diciassettesimo posto nella graduatoria Virtus di ogni epoca. E veniamo allo staff tecnico, in particolare a Scariolo.

Non aveva un compito facile, veniva dopo Djordjevic che aveva vinto due trofei, soprattutto lo scudetto dell’anno scorso chiuso con un 10-0 nei playoff, ma che aveva anche accumulato tantissime vittorie (77,69%, una delle migliori percentuali in assoluto e la migliore per chi ha collezionato sulla panchina bianconera più di 68 presenze).

Ebbene Sergio ne è uscito benissimo, ha conquistato due trofei, ha vinto 53 gare su 69 (76,81%), poche Virtus hanno fatto meglio, le due corazzate del 2001 e 1998, quella dell’anno scorso e quella del 1976.

Il suo 26 su 30 in regular season lo pone come miglior allenatore da fase regolare nella massima serie della storia Virtus, ma non è servito a vincere il titolo, come il record di oltre il 90% di vittorie in Eurocup non era bastato a Djordjevic per vincere l’Eurocup: è la legge dei playoff ma entrambi hanno fatto il colpo grosso vincendo il torneo dove avevano più perso.

In conclusione un’ottima stagione e forse, paradossalmente, proprio nella recentissima finale persa la Segafredo ha dimostrato tutta la sua forza, lottando anche in debito di energie e allungando la serie fino a gara sei.

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Ezio Liporesi (©BasketCity.net)

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