Sprofonda la Virtus a Barcellona in una sfida per il 2° posto mai in ballo. L’avvio imperioso di Cordinier illude per pochi minuti, poi scende la notte, i catalani impongono la difesa contro cui la Segafredo poco ci capisce e poco ha da dare in una partita che pare lasciata alla prima difficoltà. Di 4 quarti, il meglio chiuso a 17 punti, un po’ poco per sperare di giocarsela. Non si apre mai la scatola con triple che non entrano (sbagliate le prime 10) ed i tiri di Belinelli senza la minima fortuna, i lunghi subiscono di tutto dalla coppia Vesely-Hernangomez (-16 a rimbalzo), dovendo sovente fare gli straordinari per contenere le incursioni dei piccoli avversari. Ancora senza Shengelia, c’è spazio per rifar sentire il campo a Dobric quando tutto è già andato, difficile trovare qualcosa da salvare in una serataccia del genere, certo non regge il +5 dell’andata, mai avvicinato da inizio 2° quarto. Alcune indicazioni dicono di fatiche fisiche ma pure tecniche, i momenti con Zizic in campo paiono inquietanti, da 4 i mimuti migliori sono quelli tattici con Abass, se Belinelli non trova le sue fantomatiche scariche tutto diviene complesso e pasticciato, la difesa va in affanno ed il castello cade. Occorrerà cancellare quanto prima questa nottata catalana per difendere al meglio il fortino della Segafredo Arena venerdì col Partizan, gara basilare per restare nelle prime 6, Partizan reduce dalla scoppola pesante con la Roca Team. Le vittorie di Pana e Fene significano riaggancio al 3° posto in coabitazione.
Banchi parte col quintetto da Eurolega ancora privo di Shengelia, quindi c’è Mickey, Grimau ancora senza Abrines ritrova nei 5 Laprovittola con Vesely in centro e Kalinic in ala piccola, kg sul parquet. Ritmi lenti, difese intense, è Cordinier a creare per la Virtus, 9 per lui in 4’, a metà +1. Qualche disattenzione costa cara, il Barca con buona difesa sorpassa quando nel finale si rivede anche Dobric, -3 alla prima sosta con un Belinelli scentrato (0/3). Entrambe male dall’arco, catalani meglio da 2 e a rimbalzo, V nere a una persa in meno e meglio ai liberi, col solo Cordinier veramente efficace davanti.
A rimbalzo non c’è storia, Hernangomez si mangia Zizic ed il Barca prova a scappare mentre si prova il quintetto tattico con Abass da 4, a metà -9 con tanta difficoltà offensiva. Proprio Abi ha luci a rimbalzo offensivo e riavvicina, ma 2 perse a fila buttano il buono faticosamente trovato. Il finale è un disastro, Belinelli spara alla luna non trovandola (0/6), i piccoli non son mai contenuti, gli aiuti di Dunston coprono quelli ma i lunghi catalani pasteggiano mai tagliati fuori. -14 a metà, 27 miseri punti segnati frutto di un orribile 0/7 da 3 che non apre mai il campo, sotto di 6 a rimbalzo con già 9 concessi sotto al proprio ferro. I tiri mal costruiti lasciano spazio a ripartenze pagate care, soprattutto da un chirurgico Laprovittola.
Una Segafredo non pervenuta sprofonda verso il -20, senza costruire, senza difendere, mentalmente lontanissima dalla partita. Su quel -20 si balla a lungo una sorta di gioco del gatto col topo, con Lundberg che pesca le prime triple, ma son sempre 17 di divario all’ultimo stop.
Putroppo ci sono altri 10’ da giocare, minuti in cui anche quando il Barca rallenta la Virtus non si avvicina tra perse e dimenticanze difensive. Il Barca contro il nulla dilaga, fortunatamente arriva il fischio finale con la buona notizia di nessun guaio fisico per i bianconeri.
Prossima partita sarà venerdì ore 20:30 in Eurolega col Partizan alla Segafredo Arena, diretta Sky, streaming DAZN e RadioNettunoBolognaUno
Il tebellino
FC Barcelona-Virtus Segafredo Bologna 84-57
(20-17; 41-27; 61-44)
FC Barcelona: Da Silva 2, Pauli, Vesely 9, Brizuela 11, Kalinic 6, Satoransky 5, Hernangomez 17, Laprovittola 16, Parker 11, Nnaji, Jokubaitis 7, Parra. All. Grimau.
Virtus Segafredo Bologna: Cordinier 12, Lundberg 11, Belinelli 4, Pajola, Dobric 2, Lomazs, Hackett 4, Mickey 8, Polonara 6, Zizic 2, Dunston 4, Abass 4. All. Banchi.
Arbitri: Ilija Belosevic, Uros Nikolic, Gentian Cici.
