Verona vince la “partita infinita” al termine di una cavalcata che, poco prima del giro di boa, appariva totalmente nelle mani dei bianconeri. Gli uomini di Ramagli non escono certo ridimensionati con la sconfitta odierna che, però, ha sottolineato come sia la fase difensiva che l’apporto della panchina non siano stati sufficienti per centrare quella che sarebbe stata la terza vittoria in fila. Rosselli rimane il giocatore tutto fare che sin da inizio stagione si è apprezzato al quale, però, si possono imputare rivedibili gestioni di alcuni possessi.
Prova comunque positiva per l’ala toscana così come quelle dell’ormai solito Spissu e del rientrante Lawson. Ai margini della sufficienza la prestazione di Umeh che, quest’oggi, è incappato in molteplici e insoliti errori per un giocatore della sua caratura, nonostante l’ottimo contributo in termini realizzativi.
Le fatiche della Coppa si sono sicuramente fatte sentire nel finale, ma la prova può considerarsi comunque positiva. Come detto ieri da Ramagli, questa gara è stata un buon test per i bianconeri e ci aspettiamo sarà ancora più utile in vista di una post season che si fa sempre più vicina. Ai posteri l’ardua sentenza.
Una partita infinita. Questa la miglior definizione per raccontare dello spettacolo andato in scena sul parquet veronese. I padroni di casa hanno tenuto fede alla loro fama di “tritura-grandi”, come ricordato ieri da coach Ramagli, ma hanno dovuto sudare più del previsto. Sono serviti, infatti, ben due tempi supplementari per aver ragione di una Virtus incapace di sferrare il colpo del KO quando la strada appariva in discesa, a metà della seconda frazione. Ospiti che hanno prima lentamente dilapidato un vantaggio di 17 lunghezze, poi sono stati abili nel recuperare e prolungare le ostilità oltre il tempo regolamentare. Ma questa volta lo sforzo non è bastato.
Primo periodo
Il match comincia nel segno del rientrante Lawson. Appare da subito dimenticato l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per poco più di un mese, testimoniato da un poderoso volo sopra al ferro con cui affonda i suoi primi punti di giornata. Il suo show continua e la Segafredo mantiene il vantaggio anche grazie al tandem Umeh-Rosselli. Robinson non ci sta e con le sue penetrazioni taglia in due la retroguardia bianconera. Le bombe in fila firmate da Spissu e Ndoja sono la risposta buzzer di Toté allo scadere dei 24”, riportando così Bologna in vantaggio al 10’ (23-25). Coach Dalmonte è costretto al fallo tecnico, imbufalito forse più per gli errori tecnici dei suoi che per le fischiate ricevute contro. Umeh non sbaglia dalla linea della carità così come Ndoja dalla distanza. Peccato che nel ricadere a terra l’ala di Scutari accusi nuovamente un problema alla caviglia che, sfortunatamente, si gira sul piede di un avversario. Gli scaligeri si rifugiano nel timeout per fermare l’onda dei bianconeri che, con un parziale di 0-10, tentano la fuga.
Secondo periodo
Ritmo e intensità calano leggermente, ma non sembrano fermare la Segafredo che continua a trovare la via del canestro col solito Spissu. Un altro tiro pesante, questa volta realizzato da Spizzichini, porta gli ospiti al massimo vantaggio (+17). Gli stessi non riescono, però, a sferrare i colpi che potrebbero chiudere anzitempo la contesa. L’ex Portannese guida la rimonta veronese esplodendo un paio di bombe prima del timeout di Ramagli, con cui tenta di impedire il ritorno dei padroni di casa. La rimonta continua grazie ai tanti viaggi in lunetta, nonostante le schiacciate di Lawson, dominatore del pitturato. Il rientro di Ndoja tranquillizza le Vu nere, costrette però a vedere il proprio vantaggio scendere sotto la doppia cifra alla pausa lunga (42-49).
Terzo periodo
Al rientro in campo le compagini continuano a ribattersi colpo su colpo. Il layup di Rosselli nel traffico della difesa veronese riporta a +10 (48-58) i bianconeri, abili poi ad affidarsi al proprio centro in maglia n° 25 per concludere ottime azioni corali. Umeh incappa in un fallo tecnico, dando così il via alla rimonta scaligera. Libero di Portannese, conversione di rimbalzo offensivo made in Diliegro, più facile appoggio di Frazier. Queste le armi con cui Verona si riavvicina pericolosamente, costringendo gli ospiti al forzato minuto di sospensione. Capitan Michelori si getta con cuore e coraggio su una palla vagante ma, per lo stupore di tutti i presenti, la terna lo punisce con un opinabilissimo antisportivo. Robinson ringrazia e non sbaglia dalla linea della carità. Il canestro di Rosselli è un ottimo tampone, ma Frazier risponde con una pesantissima tripla prima dell’azione rocambolesca che porta alla parità a quota 62. È ancora Rosselli l’uomo in più, grazie al quale i bianconeri possono chiudere la frazione nuovamente in vantaggio al 30’(62-67).
Quarto periodo
Ultimo periodo non adatto ai deboli di cuore. I banali errori degli ospiti regalano a Verona i palloni della nuova parità siglata da Brkic. È ancora l’ex bianconero a riportare i suoi al comando delle operazioni, rispondendo con sostanza e precisione ai tentativi avversari. Parziale scaligero interrotto dal libero di Lawson e dal layup di Spizzichini prima del botta e risposta da oltre l’arco nel duello tra Brik e Spissu. A poco più di due giri di lancette dal termine, la parità regna sovrana. I liberi di Pini la spezzano consegnando il vantaggio nuovamente ai padroni di casa. Prima spreca Bologna, poi Verona non riesce a concretizzare. Lawson trova un canestro di importanza capitale che vale la nuova parità a quota 87 a 3” dalla fine. La stoppata di Rosselli impedisce ai padroni di casa di trovare il bersaglio, prolungando il match ai supplementari.
1. Extra-time
Le triple sull’asse Spissu-Lawson sembrano la medicina giusta per curare i mali dei bianconeri che tentano così la nuova fuga. Ma è ancora Brick a rispondere presente, esplodendo prima la bomba che segna l’ennesima parità e segnando poi i liberi del nuovo vantaggio scaligero. Lawson, post timeout di Ramagli, trova un’altra conversione di rimbalzo offensivo utile per impattare a quota 100 e, probabilmente, portare le famose paste in settimana. Portannese tenta di vestire i panni dell’eroe solitario, ma il suo tentativo va a vuoto. L’ultimo possesso bianconero è mal gestito da Rosselli, il cui errore significa overtime n° 2.
2. Extra-time
Diliegro costringe al fallo Lawson per due volte in fila, ma non è poi preciso a cronometro fermo. Stessa sorte per Rosselli a cui viene fischiato il quinto personale nella lotta a rimbalzo con Frazier. Un liberissimo Ndoja trova solo il ferro da oltre l’arco, ma ci pensa Spissu a sbloccare la Segafredo con una penetrazione delle sue. Ospiti che si mangiano un canestro già fatto da posizione più che favorevole, mentre sul fronte opposto Portannese pesca il jolly, di tabella, da oltre otto metri. La Virtus non ne ha più mentre Verona continua a colpire sulle ali dell’entusiasmo. Gli scaligeri si impongono, con merito, per 113-105 al termine di un’estenuante maratona cestistica.
Tezenis Verona- Segafredo Virtus Bologna 113-105
Parziali: 1/4 23-25 (23-25) – 2/4 19-24 (42-49) – 3/4 20-18 (62-67) – 4/4 25-20 (87-87) – 1. Extra 13-13 (100-100) – 2. Extra 13-5 (113-105)
Tezenis Verona: Toté (8); Robinson (11); Diliegro (12); Frazier II (25); Portannese (22); Guglielmi (n.e.); Boscagin (0); Pini (6); Rovatti (n.e.); Brkic (21); Amato (8). All. Dalmonte.
Segafredo Virtus Bologna: Lawson (28); Umeh (17); Spissu (22); Rosselli (18); Oxilia (n.e.); Spizzichini (5); Michelori (2); Penna (0); Petrovic (n.e.); Bruttini (0); Ndoja (13). All. Ramagli.
Tiri dal campo: Verona 19/29 da due (63%) – 14/29 da tre (33%), Bologna 26/41 da due (60%) – 13/35 da tre (37%).
Tiri liberi: Verona 33/42 (79%), Bologna 14/17 (82%).
Rimbalzi: Verona 37 (13 off.), Bologna 30 (14 off.).
Assist: Verona 27, Bologna 16.
Palle recuperate: Verona 7, Bologna 7.
Palle perse: Verona 17, Bologna 14.
Falli subiti: Verona 29, Bologna 19.
Arbitri: Boscolo, Pepponi, Rudellat.
Per gentile concessione di Stefano Ramini e www.1000cuorirossoblu.it