28 Aprile, 2024

Virtus, il precampionato

Virtus, il precampionato
Photo Credit To Luigi Canu Ciamillo-Castoria / Virtus Pallacanestro Bologna

Durato oltre un mese, partito da Sestola e concluso al torneo di Cividale del Friuli, è terminato il precampionato Virtus. In questi 40 giorni le partite sostenute hanno dato questo esito:

3 vittorie contro squadre di A2 (Ferrara, Fortitudo, Udine), scontate vien da dire avendo roster molto differenti;

3 vittorie contro squadre di A1 (Trieste, Trento, Cremona), arrivate tutte nei minuti finali, comandando comunque a lungo;

3 sconfitte contro squadre di A1 (Avellino, Brindisi, Varese), molto simili, avanti a lungo e sconfitte arrivate nel quarto finale, con qualche incubo ricorrente pensando allo scorso campionato;

1 sconfitta contro una squadra tedesca di BCL (Ludwigsburg), qui sempre di rincorsa subendo il pressing messo in opera per far pesare l’assenza del play titolare.

Che bilancio trarne?

La prima osservazione pare quella legata al fatto che una squadra sulla carta nata per segnarne uno di più, ha dato il meglio quando si è concentrata sulla difesa, passato il torneo in Sardegna sovente avversari tenuti sotto ai 70 punti. Davanti invece le idee di Sacripanti, tutto devono toccare la palla ed essere coinvolti, hanno faticato nell’avere applicazione, si è andati più volte con soluzioni costruite dal duo Taylor-Punter, quando questi son stati limitati, vedi Varese, qualche problema è sorto.

Il reparto lunghi di non facile definizione, Qvale è partito a rilento, quando ha iniziato ad ingranare si è fermato per un problema alla schiena, molto buone le indicazioni fornite da Kravic, ma pare manchi un po’ di verticalità che non può essere fornita da 4 presenti, Baldi Rossi e M’Baye sono giocatori esterni, l’italiano non male in queste prime uscite, il francese con andamento sinusoidale, ma non sono loro quelli che possono far la voce grossa nel pitturato.

Tra gli esterni a folate Taylor (che ha dovuto guardare al torneo di Olbia) mentre Punter quasi sempre protagonista è mancato contro Varese quando serviva il leader per chiudere la partita. Martin è il mastino difensivo capace di rendersi utile in più situazioni ma davanti non ha mai trovato il canestro dalla lunga risultando “battezzabile”, lasciando così le difese a concentrarsi su compagni più pericolosi, mentre Aradori non è giudicabile essendosi aggregato alla squadra solo nel finale per impegni con la nazionale.

Dalla panchina gli esterni mediamente positivi, se Cournooh ha fornito il contributo atteso, molto buono l’inizio di Cappelletti, pareva un giocatore da attendere per valutarlo, ha dimostrato di poter dire la sua fin da subito, Pajola invece non ha ancora fatto quel salto in avanti atteso, pare ancora un complemento e non un fattore.

Da segnalare che la squadra non si è mai allenata al completo, assente prima Aradori e poi Qvale, parlando di 2 elementi del quintetto qualche inconveniente sulla costruzione dei giochi ci può stare, ma non è una scusa da usare, in questo mese tutte le formazioni hanno avuto assenze causa nazionali o piccoli contrattempi, quindi i veri valori sono ancora tutti da valutare, stante che Milano pare giocare un campionato tutto suo, brutta bestia da affrontare come prima ospite del PalaDozza dopo la trasferta in posticipo RAI tv a Trieste.


Luca Cocchi

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