27 Aprile, 2024

Grinta Fortitudo, urlo a Cento

Grinta Fortitudo, urlo a Cento

TRAMEC CENTO-ETERNEDILE FORTITUDO BOLOGNA: 68-71

TRAMEC: Govoni ne, Vitali 6, Ikangi 2, Bianchi 13, Di Trani 16, Quarisa 4, Demartini 14, Pederzini ne, Carretti 5, Cutolo 8. All. Albanesi.
ETERNEDILE: Candi, Valentini 8, Bertoncello, Grilli 7, Iannilli 5, Samoggia 21, Montano 20, Lenti, Mancin, Raucci 10. All. Vandoni.
Arbitri: Dionisi e Centonza.

Senza Lamma e Sorrentino, serviva uno sforzo comune. E l’orgoglio del gruppo permette alla Fortitudo di dominare tre quarti del match a Cento, e uscire infine salva dopo il ritorno della squadra di Albanesi, quando la spia della riserva si era accesa. Vendicato il playoff dello scorso anno, non senza momenti di evitabile tensione nella tifoseria, l’Aquila si prende la prima vittoria in trasferta, e che trasferta, all’apparenza uno di quei bivi che possono cambiare una stagione.

LA CRONACA: Festival dei parziali in apertura. E’ subito 5-0 e 0-7, botta e risposta con protagonisti Di Trani, Iannilli e Raucci. Ma due triple di Donato Cutolo riaprono il nuovo parziale che costringe Vandoni al time out (13-7). Da cui arrivano in transizione i tiri del 13 pari di Montano e Raucci e, in tutto, a cavallo dei due quarti, uno 0-16 che cambia il match (13-23). Cento prova a rimettersi in piedi, ma la prima azione a zona dei padroni di casa è marchiata dal 3+1 di un ottimo Montano (16-27). La Tramec accelera difensivamente, l’Aquila “scivola” fino al +6, ma Vandoni ha buone notizie dalla panchina, Grilli in particolare, 7 punti con tripla allo scadere e all’intervallo lo sforzo è massimo: 29-41. Si ricomincia con poca precisione, e per la Fortitudo è una buona notizia, perchè il vantaggio resta là, anzi aumenta, grazie soprattutto ai canestri di Samoggia, diventato nel frattempo il dominatore dell’incontro contro Cutolo e ancora Montano (40-53 al 29′ e 44-56 al 30′). Con Iannilli e Raucci a riposare, e Samoggia a sporcare le percentuali, Cento al 35′ è teoricamente in corsa (52-60). Al punto da rianimarsi e approfittare del prevedibile calo fisico dell’Aquila, e del protagonismo arbitrale: prima antispostivo a Montano, e qualche azione dopo tecnico alla panchina. Il risultato è Tramec a -3 (61-64), animi surriscaldati in maniera esagerata, con un tifoso biancoblù in campo e a contatto con un arbitro. Tornata la calma, Di Trani sbaglia la tripla del pareggio, Valentini riallunga, Demartini scrive -2 a 1′ dal termine. Montano ha la freddezza di un altro +4, Di Trani ai liberi ancora -2. Cutolo regala la lunetta a Raucci, che fa 1/2, ma Di Trani sbaglia il tiro del possibile supplementare a 15″ dalla fine. E il fallo sistematico non serve più.

LA CHIAVE: Con un roster ridotto all’osso, Vandoni chiede il sacrificio generale e inizia a costruire la vittoria sull’intensità difensiva, cristallizzata nelle performance di Iannilli e Valentini. L’ispirazione di Samoggia e l’ispirata incoscienza di Montano, decisiva anche nel finale, fa il resto.

IL MIGLIORE: Giuliano Samoggia entra a fari spenti nel match ed esplode a metà, quando Cento vorrebbe rientrare ma ricade ogni volta all’indietro, respinta dall’ala, che stravince il duello con Cutolo. Lui o lo stradinario Matteo Montano da scegliere, con leggera preferenza per il secondo, decisivo anche nel finale.

I NUMERI: Determinanti i 12 rimbalzi di Iannilli e l’imprecisione di Cento al tiro: 34% da due e 7/28 e 25% da tre.

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