Dopo la bella prestazione del play della Kontatto Fortitudo Bologna contro il Galatasaray, dove si è procurato una botta ad un dito che gli ha fatto saltare la partita giocata ieri contro Piombino e vinta dai biancoblù, oggi sul “Corriere di Bologna” troviamo un’intervista di Enrico Schiavina a Leonardo Candi.
“Solo una botta. Starò un paio di giorni fermo per precauzione”.
A Bormio una buona Fortitudo col Galatasaray, meno con Milano.
“Partite molto dure, contro avversarie forti, l’importante era testarci a un livello alto e fare esperienza di gruppo. Forse i turchi erano un po’ stanchi dopo un viaggio lungo. Ma anche con Milano abbiamo avuto momenti buoni”.
Che cosa hanno in più le squadre di Eurolega rispetto a quelle di A2?
“La differenza si sente a livello fisico, sono tutti più grandi, grossi e atletici. Poi hanno tantissimi giocatori e non fanno mai calare la concentrazione”.
Boni cicli i dice che è tutta una questione di atteggiamento.
“È così, ce ne siamo resi conto durante la scorsa stagione. Se stai lì con la testa e sei aggressivo te la giochi con tutti, se non lo sei rischi di perdere pure da chi sulla carta sembra inferiore”.
Che stagione sta nascendo?
“L’obiettivo è dichiarato. Ci saranno chiaramente aspettative fortissime, bisognerà essere bravi a stare sempre sul pezzo, perché ogni più piccolo scivolone verrà aspramente criticato. Ma se uno vuole andare in serie A deve passare anche da questo”.
Per lei è la stagione della svolta, la prima da vero professionista, con tanto di contratto quinquennale in tasca. Cambia qualcosa?
“Il vero cambiamento è che ho finito la scuola e posso dedicarmi completamente al basket, dalla mattina alla sera.
Prima non era così. Ora so che i miei sforzi devono essere tutti mirati verso un solo obiettivo, che è quello di diventare un giocatore vero”.
Di diverso c’è anche che la Fortitudo ha preso un altro playmaker importante, Ruzzier.
“Michele è forte, è più grande e più esperto di me, averlo vicino in squadra mi può solo aiutare a crescere. Non esiste un problema di concorrenza interna, esiste un gruppo che deve fare strada tutto assieme, anche nell’interesse dei singoli. E lui si sta inserendo molto in fretta”.
La Virtus lancia in prima squadra Penna, che conosce benissimo. Bolognese, play, prodotto del vivaio: è una storia molto simile alla sua…
“Lorenzo lo conosco bene, anche se lui ha un anno meno di me ci siamo incrociati mille volte e abbiamo giocato
anche assieme. È in gamba, ha talento ed è un virtussino autentico, che ha sempre giocato lì. Fanno benissimo a
puntare su di lui”.
Consigli?
“Non dovrei permettermi, io ho 19 anni e devo ancora dimostrare tutto. Visto che in alcune cose ci sono già passato, mi limito a dirgli di non aver paura di sbagliare. E di tenere sempre le orecchie aperte e ascoltare quel che gli dicono i compagni più esperti e il coach. Ma sono tutte cose che sa già”.
Siete entrambi tifosi del Bologna.
“Sì ma il basket viene prima. Beh, in bocca al lupo. Ci vediamo al derby».